S. Pietro Infine(Ce)- (Di Giampiero Casoni) Sul filo di lana, ma di lana grossa: potrebbe definirsi così la vittoria con cui Giuseppe Vecchiarino ha messo cappello sulla poltrona di Sindaco a San Pietro Infine, dopo la campagna elettorale per le amministrative forse più incerta, combattuta e fegatosa degli ultimi tre lustri. La giornata dello spoglio finale, della conta che alla fine qualifica inequivocabilmente chi ha vinto e chi, politicamente, le “ha prese”, ne è stata l’esempio per eccellenza. La “madre di tutte le giornate” sanpietresi era infatti cominciata all’insegna di una stagione comiziale strana. Da un lato infatti, la lista sfidante, quella di “Uniti per San Pietro Infine” di Mariano Fuoco, aveva fatto la scelta di battere a tamburo con interventi calibrati nel tempo; dall’altro, il team Vecchiarino aveva optato per comizi ridotti all’osso in quanto a numero, salvo poi sparare tutte le bordate come Francis Drake a chiusura di campagna elettorale, con gli interventi di tutti i candidati. A proposito di questi ultimi e dato che il risultato amministrativo è bello che archiviato, con buona pace di tutti, non può non darsi menzione di uno, di questi interventi, in particolare: quello di una candidata che, peraltro, pur essendo in squadra col team vincente, non ce l’ha fatta a rientrare negli eletti che comporranno la futura assise. Si tratta di Stefania Pirollo: la 41enne operaia interinale Fiat è stata forse l’unica, o una dei pochi fra i candidati, a giocare non sulla pelle degli altri ma sulla sua. Un intervento timido ma accoratissimo, in cui le sue difficoltà di donna e di persona vicina giocoforza al disagio, alla tossicodipendenza, al dolore femminile, hanno colpito più di cento propositi migliorativi in senso lato, pur degnissimi, di tutti gli altri membri in lizza, fossero stati essi di “Pace” o di “Uniti”. Poca tecnica e tanto cuore, Pirollo, che vuole fortissimamente formare un organismo comunale che monitori le situazioni di disagio in benefica combutta con Servizi Sociali, Sportello Informagiovani e Dipartimento 3D, non ha avuto alcuna remora nell’usare la sua esperienza personale in una maniera tanto partecipativa da spiazzare, letteralmente, piazza, platea, supporters in pectore, supporters genuini, strateghi, amici, nemici ed avversari; insomma, una cittadinanza intera. Alla fine del suo intervento, pur con l’imbarazzo di consensi già decisi per altri candidati dell’una o dell’altra parte, non meno della metà dei cittadini sanpietresi ha scoperto una donna che, delle macchiette, non sa che farsene e che conosce metodologie di intervento quasi professionali per problemi che, purtroppo, non hanno colore o appartenenza di lista. Alla conta finale, gli esigui 16 voti che Pirollo ha racimolato in un serbatoio di voti ristretto alla cerchia degli affetti , spremuti da una assoluta volontà di non fare strategia ma didattica, ha pagato così come pagava l’idealismo di La Pira rispetto alla pragmaticità di Fanfani, ma oggi, sui libri di storia, quei due ci sono entrambi, così come, c’è da giurarlo (o da sperarlo) nei ben più umili annali della storia politico-amministrativa sanpietrese non ci si scorderà troppo presto di una persona che, per parlare del bene che vuol fare agli altri, ha urlato del male che le ha insegnato che cosa sia, alla fine, quel bene: chapeau, anche da chi scrive, dato che ha rappresentato la prima causa dell’indurimento di cotanta scorza e della vittoria di una persona che ha visto perdere si un’occasione, ma per gli altri…(Articolo a cura del giornalista Giampiero Casoni)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”

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