Casal di Principe(CE)- Ogni protesta civile che non taccia sulle responsabilità del passato, mi trova solidale. Perchè dire no agli abbattimenti..! L’ abusivismo edilizio speculativo e affaristico o quello realizzato su terreni vincolati da norme paesaggistiche e ambientali, è sicuramente distinguibile da quello di necessità ovvero prima casa. Se poi si guarda ai villaggi abusivi realizzati sul demanio statale, lungo tutto il litorale Domitio (….limitando lo sguardo), si ha la sensazione netta di una ingiustizia sociale se l’abbattimento è fatto in danno di un lavoratore disagiato. Gravissime sono le responsabilità dei Sindaci, dei responsabili tecnici, degli addetti alla vigilanza che non hanno attuato la prevenzione e la dissuasione, seppure consapevoli del fenomeno. E’ lecito pensare che ha fatto comodo a chi ha avuto il potere poitico/amministrativo, il lassaiz- faire….ovvero lo scambio. Per avere l’idea di cosa parliamo: sarebero più di 300 le abitazioni da abbattere nel comune di Casale e alcune migliaia in tutto l’ agro aversano. Eppure questo è solo una percentuale minima del cemento abusivo riversato nel territorio nel corso di tanti decenn; condoni e sanatorie (…varianti e altri cavilli urbanistici) hanno reso legale la maggior parte delle abitazioni che insistono nel recinto urbano. Il fenomeno dell’abusivismo, come in altre parti, divenne evidente nella seconda metà del secolo scorso e da allora Nessuno (amminitratori e altri organi di controllo) è riuscito a bloccarlo. Un’accelerazione c’è stata negli ultimi decenni, in concomitanza dell’aumento del benessere (….parecchi soldi sono stati immessi nell’economia del paese, dai proventi della criminalità organizzata) e con amministrazioni di centrodestra, più o meno spurie, che non hanno mostrato particolare interesse al contrasto preventivo dell’illegalità urabanistica.E quindi, in assenza colposa della “poltica” …(e non solo) …si è resa diffusa la cultura del non rispetto delle regole, nel quadro complessivo di un territorio fortemente inquinato dal sistema camorista/mafioso. Cosa accade oggi?..Lo Stato inteviene con fermezza e diritto legale, per distruggere delle abitazioni di famiglie (si punisce il padre ma si toglie il tetto a moglie e figli…) configurando di fatto un’ingiustizia sociale: la casa non finalizzata alla speculazione e che non viola paesaggi o ambienti, non può essere assimilata agli ecomostri della costiera o ai palazzoni di altre aeree. Vi sono ragioni sociali che non possono essere ignorate e che mettono in forte discussione l’applicazione così dura della legge. Nessuna colpa ai Giudici o alle forze dell’ordine che fanno il loro mestiere, eppure essere abusivo a Casale (enei comuni vicini) sembra comportare sempre l’aggravante della “mafiosità” o almeno così viene percepito dalla maggior parte dei cittadini. Allora c’è da chiedersi, preoccupati, se questa pesante aplicazione della legge, aiuti a rafforazare la cultura della Legalità o ne rallenti il processo positivo che si intravedeva. Da prof. “Antonio Fontana” (Circolo Sel – Casal di Principe)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”