1 (5)Cancello ed Arnone(CE)-  (di Matilde Maisto) – Domenica 23 Febbraio u.s. presso la Cappella “Maria SS. delle Grazie” in via Roma, si è presentato il libro : “Le chiese di Maria Regina di Tutti i Santi e di Maria SS. Assunta in cielo in Cancello ed Arnone (Edito dalle Edizioni Scientifiche Italiane).

Il volume è stato scritto dai professori Giancarlo Bova e Cristina Alpopi, ed è stato fortemente voluto dal parroco della Chiesa “Maria Regina di tutti i Santi, don Sabatino Sciorio, a cui il libro è dedicato con la seguente motivazione: “a don Sabatino Sciorio stimato parroco della chiesa di Maria Regina di Tutti i Santi nell’antica città di Cancello ed Arnone”.
In effetti è stato proprio don Sabatino Sciorio a fare gli onori di casa, facendo una breve presentazione del volume, e precisando agli ospiti convenuti per l’incontro, che il professor Giancarlo Bova storico medievista e paleografo, distintosi, da sempre, tra i maggiori studiosi del Sud Italia, con il suo libro dedicato alle chiese di Cancello ed Arnone, ha egregiamente contribuito a far conoscere un tesoro inestimabile per le origini culturali del nostro Paese.
Il lavoro testimonia il grande ingegno del prof. Bova che, oltre all’amore e alla pazienza che sorregge il lavoro di ricerca dello studioso, ci fa conoscere una personalità di rilievo internazionale che per le sue ricerche è venuto a stretto contatto con personaggi quali Norbert Kamp, Hans Martin Schaller e Virginia Brown.
Il prof. Bova, per la stesura del volume, è stato degnamente coadiuvato dalla prof.ssa Ph.D Cristina Alpopi, economista, Direttore del Dipartimento di Amministrazione e Menagement presso l’Accademia di Studi Economici di Bucarest, titolare delle cattedre di Urbanistica e Politiche di Pianificazione Territoriale e dello Sviluppo Sostenibile, presso la stessa Accademia.
Dopo la presentazione da parte di don Sabatino Sciorio è intervenuto il Sindaco di Cancello ed Arnone Dr. Pasqualino Sciorio che ha evidenziato l’importanza della cultura in una comunità, di quanto sia essenziale risalire alle origini della stessa e del seme della collisione che è necessario affinché la comunità intera possa prosperare. Ha colto, inoltre, l’occasione per segnalare che:“Al prossimo consiglio comunale sarà presentata la proposta di cittadinanza onoraria per il maestro Renzo Arbore”. La motivazione è quella di avere esaltato, durante una puntata del Festival di Sanremo, la mozzarella campana riferendo che da parecchi quella prodotta a Cancello ed Arnone è considerata la migliore. E prosegue dicendo: – Un testimonial di eccezione come Arbore nessuno se lo sarebbe mai aspettato; piacevolmente inattesa è stata la sua citazione della mozzarella come prodotto di eccellenza davanti ad una ‘platea’ nazionale ed internazionale che sdogana la nostra zona dallo stereotipo di ‘Terra dei fuochi’ a terra di prodotti di eccellenza come la mozzarella: l’oro bianco. Dunque, a breve la cittadinanza ad un grande della musica e della televisione che sarà accolto con tutti gli onori allorquando sarà chiamato a ritirare la pergamena che gli conferisce il titolo di cittadino onorario di Cancello ed Arnone. Il Sindaco ha, inoltre, precisato di essersi sentito telefonicamente con Renzo Arbore e che la notizia, pur essendo di prima mano, è proprio una cosa certa e confermata. Supponiamo che, probabilmente con la Sagra della Mozzarella di Bufala Campana del prossimo agosto 2014, sarà l’ospite di punta dell’evento.
Dopo questa digressione, siamo ritornati al tema della serata con l’intervento del prof. Bova che ci ha riportati sul filo della cultura a tutto tondo facendoci conoscere “Civiltà e Radici di Terra di Lavoro”. Nella premessa al suo libro egli scrive: “Con la pubblicazione del volume Civiltà di Terra di Lavoro del 2007, si è iniziato a colmare un vuoto storiografico relativo ad alcune problematiche legate a territorio e urbanistica nel Medioevo nell’attuale provincia di Caserta. Com’è noto gli amalfitani, come già avevano fatto i Greci e gli altri mercanti provenienti dalla costa, raccoglievano le loro merci nella fortezza di Castrum maris (Castelvolturno), un tempo proprietà dei Capuani, e di lì poi si spingevano con le loro mercanzie nell’entroterra, praticamente lungo tutto il corso navigabile del Volturno, dal mare a Capua. Una tappa commerciale importante lungo tale percorso, era rappresentata senz’altro dai borghi medievali di Cancello ed Arnone, a circa 16 Km da Capua e a 36 Km da Napoli, con il porto S. Angelo, con il porto Caruso e con il porto di Mase Varrese.
La prima segnalazione della “terra Cancie” ha proseguito il prof. Bova, la troviamo nel 334 ca, nella “donazione di Costantino”; in effetti i beni che costituiscono il nucleo iniziale del territorio della Chiesa di Capua risalgono, secondo la tradizione, a una donazione del 334 circa, allorquando l’imperatore Costantino fece erigere nell’antica Capua una basilica dedicata ai Santi Apostoli, la quale fu detta Costantiniana. Tra l’altro egli dotò tale chiesa di alcuni beni, tra cui segnaliamo un possedimento in territorio cangetano, che costituisce la prima citazione della terra Cancie, ossia della terra di Cancello: “il possesso in territorio cangetano, che rendeva ottantacinque soldi.
La terra Cancie – prosegue il prof. Bova – è citata inoltre nel celebre Chronicon Vulturnense propriamente in un documento dell’anno 847: “in finibus Cancias, prope Ortello qui nominatur Adouzonale”.
Sono 64 le “Carte” riportate nel libro dal prof. Bova e vanno dalla Charta alienacionis del 1038 alla Carta declataionis del 1516.
Si tratta, ovviamente, di un libro molto interessante, da leggere e consultare per conoscere le origini della nostra civiltà. (Articolo a cura della giornalista Matilde Maisto)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”