Si avvisa che stasera 13 Ottobre 2014 a partire dalle ore 19:30 in occasione del 71° anniversario del tragico bombardamento nel centro storico di Alife da parte delle truppe alleate, che causò la morte di ben 80 vite umane e un gran numero di feriti, in occasione del 100° Anniversario dello scoppio della 1a Guerra mondiale(1914-2014), la “Fiaccola della PACE” portata dai rappresentanti del Movimento per la Pace III Millennio della provincia, arriverà davanti al Monumento dedicato ai Caduti, sito nella Villa comunale in piazza della Liberazione accanto all’Albero della PACE e al Monumento dedicato alla Pace, dove si svolgerà un momento spontaneo di commemorazione e di riflessione da parte dei partecipanti. Seguirà la lettura dell’ Appello per il riconoscimento del Diritto Umano alla Pace. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare. Seguono alcune notizie tratte dall’archivio storico.

Alife(CE)-  Il bombardamento del 9 ottobre 1943 causò numerose vittime tra i civili e distrusse parte del centro abitato. Il successivo, ossia quello del 13 Ottobre, rase completamente al suolo il centro abitato. I morti furono ottanta, fra questi l’allora parroco don Antonino De Lellis, che non fece in tempo per scappare, cinquecento furono le famiglie colpite. Nella convinzione che nella città fossero ancora stanziate le truppe tedesche dirette al fronte di Cassino, le truppe alleate continuarono a bombardare. Ma fu solo un errore, un’ inutile strage per meglio definirla, perchè la guerra è solo questo. Nessuna guerra è giusta, come nessun bombardamento. Come del resto è stato testimoniato dai superstiti che ancora oggi a 71 anni dal tragico evento ne ricordano con dolore e orrore  le ferite. Ogni vittima ha il volto di Abele! Ci sarebbe stata una ecatombe umana se la popolazione alifana non fosse fuggita sulle montagna di S. Michele(frazione di Alife) già dal 9 ottobre. Una bomba cadde in un ricovero pieno di donne e bambini, fortunatamente il meccanismo di esplosione si inceppò(D.Marrocco, La guerra nel medio Volturno). E in che pessime condizioni igieniche fu costretta a convivere per giorni e giorni la popolazione rifugiatasi sopra la montagna di S. Michele. “Ammucchiati e nascosti nelle stalle, costretti a stare al buio e convivere insieme ad animali, insetti, pidocchi, cimici e scarafaggi, da sembrare noi stessi delle miserie umane. Quei luoghi si trasformarono in ghetti. L’aria era nauseabonda che a stento si riusciva a respirare. La fame ci assaliva, non c’era nulla da mangiare. Eravamo spaventati a morte, il rumore delle bombe che giungeva da Alife si ripercuoteva forte nelle nostre teste come un martello assordante, ci sembrava di impazzire, ogni bomba che cadeva provocava lo spostamento della terra sotto i nostri piedi, come se fosse un terremoto dalla forte intensità, il terrore ci assaliva, non si riusciva a riposare. Gridavamo Basta! Basta! Contavamo i giorni per rivedere la luce del sole, perché la nostra vita ritornasse alla normalità..Maledivamo la guerra e “chi” aveva permesso quest’ orrore…MALEDETTI! Mai più GUERRA!“. Queste alcune delle  dolorose testimonianze raccontate dai nostri genitori, all’epoca bambini. Non ci fu un solo morto tra i tedeschi che assistettero increduli al bombardamento. Quando il 13 ottobre 1943 una squadriglia B26 delle forze aeree americane per ritardare la ritirata tedesca decise di radere al suolo Alife, l’iniziativa si rivelò del tutto inutile, in quanto i tedeschi riuscirono ad aggirare la città, ripiegando verso le altre linee difensive. La distruzione di Alife fu un terribile errore – a dreadful mistake – frutto di una missione stabilita all’ ultimo momento, nel gergo militare una «hurry up mission», di un ordine improvviso al quale mai nessuno avrebbe potuto porre un veto. Per non dimenticare…Per maggiori approfondimenti si consiglia di leggere il libro: ” G. Angelone, “H-2703. Alife, una città dimezzata”, ed. ASMV, Piedimonte Matese 2010″.Bisogna bandire una volta per tutte le guerre”. Hanno fatto sapere i rappresentanti del Movimento  Internazionale per la Pace della provincia, promotori del passaggio della “Fiaccola della Pace” partita già dai Comuni dei Monti del Matese e che continuerà a girare l’intera provincia di Terra di Lavoro per far conoscere a tutti l’importanza del Diritto alla Pace.  “Dopo cento anni di guerre e di crimini contro l’umanità è venuto il tempo di bandire una volta per tutte la guerra e di riconoscere che la Pace è un diritto umano fondamentale della persona e dei popoli. Un diritto che deve essere effettivamente riconosciuto e applicato. L’umanità è in pericolo si sta sgretolando…E’ venuta l’ora di reagire. Di fronte alla “pericolosissima crisi della comunità internazionale” non possiamo rimanere inerti o neutrali”. Concludono.

Nella Foto 1 (tratta dall’archivio fotografico di Loreto PARISI http://web.tiscali.it/alliphae/fotoep1.html) del Comando Alleato, che mostra la città di Alife, poco prima del bombardamento, che provocherà ingenti danni, e più di quaranti morti tra la popolazione civile.
La foto é di notevole interesse archeologico, in quanto mostra lo stato di alcune notevoli evidenze archeologiche, come si presentavano negli anni ’40.
Si notano:- nell’angolo Nordest della cinta muraria ( in basso a sinistra nella foto), il Castello Normanno, con tre delle cinque torri, perfettamente visibili, tra cui il Mastio, la torre di Nordest, che verrà di lì a poco minata dai tedeschi ( il 18 ottobre del ’43);

Foto 2: BOMBARDAMENTO su ALIFE(tratta dagli archivi storici)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”

 

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