Sono due lavoratori licenziati della Clp, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico locale a Caserta. Sono saliti all’ottavo piano di un edificio del centro direzionale di Napoli, minacciando di buttarsi giù. Nessuna istituzione è intervenuta, nessun consigliere regionale si è pronunciato sul caso, lasciando i due lavoratori nella disperazione. Sono saliti sul tetto di un palazzo al Centro direzionale di Napoli per accendere i riflettori sulla loro condizione lavorativa. Sono due dipendenti della Clp, l’azienda di trasporto che gestisce il trasporto pubblico a Caserta nonché alcuni collegamenti nazionali e internazionali. Sul posto sono giunti anche uomini delle forze dell’ordine intervenuti per scongiurare la minaccia di buttarsi nel vuoto. La questione riguarda l’affidamento del trasporto pubblico locale della zona di Terra di lavoro alla azienda napoletana da parte della Regione Campania visto che su quella pubblica, la ACMS pende una interdittiva antimafia. La vicenda risale all’aprile di due anni fa dopo la sospensione per circa due mesi e mezzo del servizio e dopo che l’ente di palazzo Santa Lucia ha affidato, attraverso un provvedimento di emergenza, il servizio alla Clp che, nonostante il contratto sia scaduto, continua nell’esercizio delle sue funzioni. Clp è un’azienda colpita da due interdittive antimafia, ma nonostante ciò continua a gestire il trasporto pubblico locale. Sono seguite alcune interrogazioni consiliari: come è possibile che la regione abbia assegnato il servizio di trasporto senza gara? Seguiranno altri comunicati sugli sviluppi della vicenda. (Comunicato stampa)
Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”
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