Il Sindacalista della Siaab ( Sindacato Agricoltori e Allevatori bufalini) Lino Martone, che è stato tra gli ospiti convenuti alla conferenza contro il Biogas tenutasi sabato scorso presso l’Aula consiliare del Comune, invia missiva di risposta all’ Ing. Mercorio. Si riporta di seguito il testo
Alife(Ce)- Non intendo soffermarmi sulla ricerca dei pericoli provocati dalle polvere sottili, le nanoparticelle e i fumi; quest’ultimi comunque ci saranno, perchè il biogas prodotto produce energia tramite turbine termiche e quindi viene bruciato e occorre poi molta acqua per raffreddare gli impianti. Non intendo perchè comprendo l’osservazione e il ragionamento dell’ing. Mercorio. Ossia, dice l’ingegnere, delle due l’una: o si continua a inquinare il territorio, come la stessa Terra dei Fuochi, con abbandoni di prodotti organici anche familiari e devastazioni territoriali con mostruose discariche, in assenza di una dovuta raccolta differenziata dei rifiuti; o si trova una soluzione meno pericolosa utilizzando questi rifiuti organici come energia rinnovabile, alla pari dei pannelli solari e dell’eolico, riducendo l’uso dei combustibili fossili. Queste osservazioni e giudizi sono stati espressi anche dall’ONU e dalla FAO nel rapporto 2014. Nel rapporto si legge che non può continuare un mondo dove 1/3 della popolazione butta e interra cibo inquinando mentre i 2/3 muoiono di fame o a stento riescono a mangiare; per il 2050 occorre aumentare del 60% la superficie agricola coltivata e fondata sulle famiglie coltivatrici. Fa da riscontro a questa denuncia anche l’osservazione di Mercorio circa gli obblighi restrittivi per lo smaltimento dei reflui di stalla dove ci sono aree casertane ove non è possibile avere più di 2 capi per Ha; la più piccola delle aziende bufaline ha almeno 300 capi, non si può espandere a meno di 10 metri di strade e corsi d’acqua, non si può espandere su terreni a orticoli, sulle montagne, nelle foreste e nei parchi. Ma i punti di fondo sono altri ingegner Mercorio. Innanzitutto si può fare anche compostaggio solo aerobico, producendo ammendante e risolvere parimenti il problema dell’inquinamento, senza produrre gas da bruciare per produrre energia elettrica. In secondo luogo chi fa e chi controlla la differenziata e da quali comuni viene. Una cosa è collocare una centrale anaerobica verso cui far affluire i rifiuti organici solo di una specifica area dove i comuni di detta area ne hanno il controllo e fanno una precisa differenziata, altra cosa è fare della biogas una occasione di attività e di affare economico. Vero è, quanto afferma l’ing. Mercorio, che non si ha alcun interesse a introdurre nell’apparato anaerobico materiali, oltre quelli biodegradabili e organici come gli stessi residui vegetali di campagna, che ne ridurrebero la produttività del biogas, ma è sempre pregiudiziale la domanda: chi garantisce la differenziata? A tal proposito andrebbero incentivati centri di differenziata comunale con coop di giovani, ma si ridurrebbero i profitti per chi è titolare delle biogas, perchè i giovani non possono non essere pagati. Inoltre, sia sempre chiaro, nelle stesse radici dei vegetali o sulle foglie degli orticoli si potrebbero depositare e annidare diossina e piombo. A Marcianise sono ancora sotto sequestro tonnellate di fieno con presenza di diossina che lo Stato fa ancora fatica a smaltire. Capisco e confermo ancora il quesito-diverbio posto dall’ing. Mercorio: delle due sempre l’una, i danni comunque ci sono, vediamo di produrne il meno possibile riducendo i rifiuti con la digestione anaerobica e producendo energia rinnovabile. A questo punto sorge l’altra domanda pregiudiziale però. Perchè avete deciso di insediarvi ad Alife? Sulla base di quale criterio? In un’area dove a pochi metri(Piedimonte e Castello) già vengono conferiti alla rete elettrica ben 42 MW con due salti idroelettrici? In una provincia dove con energia idroelettrica vengono forniti, ad altri, ben 1215 MW con ben 9 centrali idroelettriche tutte collocate sul bacino del Volturno, oltre quella di Gioia Sannitica? Avete fatto o vi hanno consegnato un piano energetico? Diversamente fatevelo fare, poi ne parliamo e se dobbiamo smaltire i rifiuti organici nel modo meno pericoloso ci pensiamo noi, con i Comuni. All’ing. Mercorio e a tutti gli suggeriamo di non mettere in secondo ordine una profonda consapevolezza. L’Italia non è gli USA con la California; è uno stivale con poche pianure a destra e sinistra dell’Appennino, quella Campana, Felix e quella Pontina, sono le più fertili del mondo, salvaguardiamole nella profonda consapevolezza che oggi al centro vi è la Sovranità Alimentare di ogni Paese. Nel dopoguerra le campagne si sono impoverite per avere in città manodopera a basso costo, oggi la città se le deve saper mantenere. (da LINO MARTONE)
Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”
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