MESSINA – Il sindaco pacifista Renato Accorinti non rinuncia al suo credo neanche il giorno della Festa delle Forze Armate. E dopo aver inneggiato al disarmo ed al ripudio della guerra, sventola una bandiera della pace (altro…)
novembre 4, 2013
Memoria 4 Novembre Lutto per i morti delle guerre. A Messina il Sindaco Nonviolento ACCORINTI sventola l’ ARCOBALENO!
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novembre 2, 2011
Primo piano: 4 Novembre. Ogni vittima ha il volto di Abele. Vergogna e lutto per la carneficina di ogni guerra.
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Mobilitazione contro le spese militari e gli F35
Sono diversi anni che PeaceLink denuncia il carattere militarista e mistificatorio della realta’ storica del 4 novembre, giorno in cui si dovrebbe esprimere la vergogna e il lutto per l’orrenda carneficina della prima guerra mondiale, e non festa per una presunta vittoria. Quindi non puo’ che sostenere, partecipare e far conoscere la campagna “Ogni vittima ha il volto di Abele”. Continua a leggere
novembre 3, 2010
Speciale 4 novembre. “Dov’è, o guerra, la tua vittoria?” Non retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre.
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“POSSA LA SANTITA’ DEL LAVORO REDENTO
FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE
IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA
PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO.
QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRACONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA” (queste parole sono quelle riportare sul monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto dai fascisti nel 1922). “Ci associamo all’Appello lanciato dal Movimento Internazionale per la Pace e dal Movimento Nonviolento. Il 4 Novembre commemorazione delle vittime di tutte le guerre, non è retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre. Se solo pensassimo a che prezzo e quanto costò all’Italia questa guerra. Quante vite perse. Una carneficina. Non c’è proprio nulla da festeggiare, nulla per cui essere fieri. Quelle lunghe ed enormi distese di cimiteri con Croci che silenti Continua a leggere
novembre 4, 2009
Italia- Speciale 4 Novembre: Battaglia (disfatta) di Caporetto o XII battaglia dell’Isonzo
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La battaglia di Caporetto (o dodicesima battaglia dell’Isonzo) venne combattuta durante la prima guerra mondiale ed iniziò alle ore 2.00 del 24 ottobre 1917. Vide la rotta dell’esercito italiano contro quello austro-ungarico e tedesco. La sconfitta fu tanto pesante che il termine Caporetto è entrato nella lingua italiana come sinonimo di disfatta.
STORIA: (nella foto a dx: Prigionieri della 2a Armata in piazza ad Udine )
Dal 1915 al 1917 undici tremende battaglie sull’Isonzo condussero l’armata imperiale austro-ungarica sull’orlo della catastrofe. Cadorna, comandante supremo del regio esercito italiano, non era riuscito a sfondare, ma aveva logorato l’esercito austroungarico infliggendogli enormi perdite; una nuova spallata poteva diventare quella fatale. Era quindi necessario per gli Austro Ungarici reagire al più presto per liberarsi dall’abbraccio mortale delle armate italiane. A tal fine fu chiesta dagli austriaci, ed ottenuta, la collaborazione dei tedeschi che inviarono sul fronte dell’Isonzo alcune unità di eccellenza e degli ottimi comandanti, il generale Otto von Below ed il suo capo di Stato Maggiore Konrad Krafft von Dellmensingen (dell’unità faceva parte anche il giovante tenente Erwin Rommel), a capo della 14a Armata di cui entrarono a far parte anche reparti austro-ungarici. Con la XII battaglia dell’Isonzo iniziata alle ore 2.00 del 24 ottobre 1917, meglio nota come battaglia di Caporetto, poco mancò a che gli imperi centrali conseguissero la distruzione completa delle forze armate italiane. Continua a leggere
novembre 4, 2009
Italia- 4 novembre. “Dov’è, o guerra, la tua vittoria?” Non retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre.
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“POSSA LA SANTITA’ DEL LAVORO REDENTO
FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE
IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA
PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO.
QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA
CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA” (queste parole sono quelle riportare sul monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto dai fascisti nel 1922). “Ci associamo all’Appello lanciato dal Movimento Internazionale per la Pace e dal Movimento Nonviolento. Il 4 Novembre commemorazione delle vittime di tutte le guerre, non è retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre. Se solo pensassimo a che prezzo e quanto costò all’Italia questa guerra. Quante vite perse. Una carneficina. Non c’è proprio nulla da festeggiare, nulla per cui essere fieri. Quelle lunghe ed enormi distese di cimiteri con Croci che silenti si ergono sulla terra… gridano più forte di qualsiasi voce, perché rappresentano un ‘Grido’ di condanna contro le folli e barbare gesta dei potenti che da amici si trasformarono in nemici, permettendo così la più atroce strage mai accaduta nella storia. Quelle Croci che silenti si ergono sulla terra…gridano ancor oggi e rimproverano a noi tutti ch’é ora di finirla con le armi e con le guerre. E’ ora di finirla con la cultura della morte. E’ ora di finirla con le barbarie e con la violenza. Pace stabile e duratuta non la si ottiene con la forza, ne con le armi. Pace stabile e duratura é la forza del dialogo e della riconciliazione, che sono i linguaggi disarmanti della Nonviolenza. Impegno per la Pace significa fare memoria e impegnarsi a trasmettere una cultura di Pace che contrasti la cultura di morte attraverso la pratica attiva della Nonviolenza, affinchè stragi del genere non possano più accadere. Papa Benedetto XV disse che la “guerra era un’ inutile strage”!! Papa Benedetto XVI suo successore ha replicato le stesse parole. Giovanni Paolo II esclamò:“Mai più guerra! Il 4 Novembre dunque non festa, ma lutto e cordoglio” !!! (Questo Commento é a cura della redazione: “Alto Casertano-Matesino & dintorni” )* Segue:
“Ci dissociamo dalle celebrazioni ufficiali del 4 novembre.
Ci dissociamo in nome della Pace e della Costituzione.
Ci dissociamo in nome di tutti quegli italiani pacifici che furono condotti a combattere e a morire perché costretti.
Ci dissociamo in nome di tutti i disertori che non vollero partecipare a quella che il papa definì “un’inutile strage”.
Ci dissociamo da ogni retorica celebrazione di eroismo.
Ci dissociamo da ogni ipocrisia”.
Vogliamo ricordare che chi non combatteva veniva fucilato dai carabinieri italiani. Il sentimento di pace degli italiani venne violentato da un militarismo che avrebbe poi portato l’Italia al fascismo. Occorre ricordare che la prima guerra mondiale fu uno spaventoso massacro. Occorre trasformare il 4 novembre in una giornata di studio e di memoria, in una giornata di ripudio della guerra. Si leggano le strazianti poesie di Giuseppe Ungaretti scritte in trincea. Continua a leggere
novembre 3, 2009
Dossier sul “4 Novembre non festa retorica ma lutto”. Tutto quello che non ci hanno detto sul 4 novembre
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POSSA LA SANTITA’ DEL LAVORO REDENTO/ FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE
IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA/ PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO
QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA/ CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA
Tutto quello che non ci hanno detto sul quattro novembre.
La prima guerra mondiale costo’ all’Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di piu’ di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste, i territori ottenuti con la vittoria della guerra, che erano gia’ stati promessi all’Italia dall’Austria in cambio della non belligeranza – (2 novembre 2000)
Il 4 novembre ripudiamo la guerra
Il 4 novembre si svolgono in tutta Italia le cerimonie per ricordare il 4 novembre 1918, data in cui l’Italia usci’ “vittoriosa” dalla prima guerra mondiale. Con questo messaggio vogliamo dedicare spazio alle vittime della prima guerra mondiale, che hanno pagato con la loro vita il costo di una guerra inutile.
La festa del 4 novembre fu una ricorrenza istituita dal fascismo per trasformare le vittime di una guerra spietata e non voluta in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria. Furono costruiti monumenti ai caduti e agli insegnanti fu chiesto di celebrare le forze armate. Questa eredita’ non e’ stata sufficientemente sottoposta a critica con l’avvento della Repubblica. Continua a leggere
novembre 5, 2008
Ancora sul 4 Novembre. Il pensiero di un grande profeta di Pace: Don Lorenzo Milani “L’Obbedienza non é più una virtù”
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Lettera ai Cappellani Militari che hanno
sottoscritto il Comunicato dell’11 Febbraio 1965
(di don Lorenzo Milani) Da tempo avrei voluto invitare uno di voi a parlare ai miei ragazzi della vostra vita. Una vita che i ragazzi e io non capiamo. Avremmo però voluto fare uno sforzo per capire e soprattutto domandarvi come avete affrontato alcuni problemi pratici della vita militare. Non ho fatto in tempo a organizzare questo incontro tra voi e la mia scuola. Io l’avrei voluto privato, ma ora che avete rotto il silenzio voi, e su un giornale, non posso fare a meno di farvi quelle stesse domande pubblicamente.
PRIMO perché avete insultato dei cittadini che noi e molti altri ammiriamo. E nessuno, ch’io sappia, vi aveva chiamati in causa. A meno di pensare che il solo esempio di quella loro eroica coerenza cristiana bruci dentro di voi una qualche vostra incertezza interiore. Continua a leggere
novembre 4, 2008
Dossier sul “4 Novembre non festa retorica ma lutto”. Tutto quello che non ci hanno detto sul 4 novembre
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FOTONOTIZIA: Bandiera della Pace listata a lutto issata dal balcone dell'abitazione della testimonial della Pace Agnese Ginocchio sul corso principale del centro storico ad Alife(Ce) il giorno 4 Novembre 2008. Autore foto: Andrea Pioltini
Tutto quello che non ci hanno detto sul quattro novembre.
La prima guerra mondiale costo’ all’Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di piu’ di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste, i territori ottenuti con la vittoria della guerra, che erano gia’ stati promessi all’Italia dall’Austria in cambio della non belligeranza
2 novembre 2000
Il 4 novembre ripudiamo la guerra
Il 4 novembre si svolgono in tutta Italia le cerimonie per ricordare il 4 novembre 1918, data in cui l’Italia usci’ “vittoriosa” dalla prima guerra mondiale. Con questo messaggio vogliamo dedicare spazio alle vittime della prima guerra mondiale, che hanno pagato con la loro vita il costo di una guerra inutile.
La festa del 4 novembre fu una ricorrenza istituita dal fascismo per trasformare le vittime di una guerra spietata e non voluta in eroi coraggiosi che si immolavano per la Patria. Furono costruiti monumenti ai caduti e agli insegnanti fu chiesto di celebrare le forze armate. Questa eredita’ non e’ stata sufficientemente sottoposta a critica con l’avvento della Repubblica.
Vogliamo portare nella consapevolezza sociale cio’ che e’ ormai acquisito nello studio degli storici e degli studiosi l’Italia entro’ in guerra nonostante l’Austria avesse promesso la restituzione di Trento e Trieste in cambio nella non belligeranza. L’intento era infatti quello di espandere l’Italia verso territori esteri (come avvenne con la conquista del Sud Tirolo) seguendo il mito dell’imperialismo romano, che ebbe poi nel fascismo la sua massima celebrazione. Dopo la guerra infatti si parlo’ di “vittoria mutilata” perche’ le mire espansionistiche non furono coronate. Continua a leggere
novembre 4, 2008
Alife(CE)- 4 Novembre non festa ma Lutto. La Bandiera della PACE listata a Lutto issata dal balcone dell’abitazione di Agnese Ginocchio ed il Cero della Pace in memoria delle vittime di tutte le guerre
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Fotonotizia: 4 Novembre non Festa ma lutto. Particolare della Bandiera della Pace listata a Lutto issata dal balcone da Agnese Ginocchio il 4 Novembre in memoria delle vittime di tutte le guerre. Centro storico sul corso principale in Alife(Ce). Da notare a dx della bandiera Arcobaleno la Croce che si erge sul tetto della chiesa confinante di S. Caterina. Autore foto: Andrea Pioltini
“POSSA LA SANTITA’ DEL LAVORO REDENTO FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO. QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA” (queste parole sono quelle riportare sul monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto dai fascisti nel 1922).
Alife(Ce)- 4 Novembre Commemorazione dei caduti di tutte le guerre. Così si presentava lo scenario stamane nel pieno del centro storico ovvero sul corso principale della cittadina alifana. Un’azione diretta nonviolenta messa in atto dalla testimonial della Pace Agnese Ginocchio: La Bandiera della Pace listata a lutto issata dal balcone dell’abitazione della Ginocchio, proprio sullo stesso corso dove più tardi sarebbe passato il corteo accompagnato da istituzioni e banda musicale in direzione del monumento dei Caduti sito nella villa comunale in piazza della Liberazione (davanti al Comune di Alife). 4 Novembre dunque giornata di lutto , di memoria e di impegno per la Pace contro tutte guerre. Al passaggio del corteo intorno alle ore 13:00 la testimonial della Pace Agnese Ginocchio ha distribuito i Volantini del 4 Novembre “INUTILE STRAGE (di Mosaico di Pace)” alle istituzioni locali e al sindaco rappresentando in questa giornata dal vicesindaco Lucantonio Guarnieri“, e ha ricordato che la giornata odierna non era da celebrare come una festa ma come una giornata di cordoglio e di lutto”. Impegno per la Pace significa seminare una cultura di nonviolenza e di disarmo, che contrasti la cultura militarista e bellica di chi crede ancora che la Pace la si ottiene mediante l’uso delle armi. Questa inutile guerra, come tutte le guerre in atto nel mondo, causò una carneficina, una strage infinita. Una guerra che costò all’Italia 650 mila morti e un milione di mutilati e feriti, molti di più di quanti erano gli abitanti di Trento e Trieste, i territori ottenuti con la vittoria della guerra che erano gia stati concessi dall’Austria all’Italia in cambio della non belligeranza. Continua a leggere
novembre 3, 2008
Italia- IN PRIMO PIANO. Storia e guerra: “Ma Quale 4 novembre?”
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Era il 1° agosto 1917 quando il papa di allora, Benedetto
XV, definì la guerra in corso una “inutile strage“. La ‘grande guerra’ finirà poi a novembre dell’anno successivo. Sono passati 90 anni. E il 4 novembre si ‘festeggia’ l’anniversario della ‘vittoria’. È molto forte il rischio della retorica, di definire ‘eroi’ quei poveracci mandati come carne da macello a morire per un pezzo di terra che, ci dicono gli storici, si poteva ottenere senza l’entrata in guerra dell’Italia. Una guerra che, al di là della facile retorica, ha ucciso, solo tra gli italiani, 650.000 persone, più i feriti, i mutilati ecc. Chiediamo al ministro della Difesa on. La Russa di non spendere milioni di euro (alla faccia della crisi e dei tagli..!!) per le celebrazioni del 4 novembre. Gli chiediamo di evitare la retorica e l’apologia della guerra, non strumentalizzando chi è morto! Il modo migliore di onorare i morti della guerra dovrebbe essere l’impegno a non prepararne altre, a non spendere miliardi per nuovi armamenti… e invece si taglia sulle spese della scuola, della sanità, della giustizia e si aumentano le spese per nuove armi, come ad es. gli aerei da guerra F35 dal costo di 100 milioni di euro l’uno, o la nuova portaerei Cavour dal costo di circa 1 miliardo e mezzo di euro! Vorremmo ricordare a tutti: al governo, ai politici, associazioni che ricordano il 4 novembre, Continua a leggere
novembre 2, 2008
Storia la grande guerra – “STRANI PENSIERI…” impiego delle armi chimiche sin da oltre 2500 anni..Ma siamo pazzi? (di Giovanni Lafirenze)
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( a cura dello storico Giovanni Lafirenze di Bari)
Già nel 429 A.C. durante la guerra nel Peloponneso, Tucidide svela, dell’ impiego di gas, polveri e fiammate nell’assedio di Platea. In pratica, gli spartani collocavano sotto le mura delle città assediate, grandi cataste, di legno impregnato di zolfo e pece. Ovviamente, accesi i mucchi di legno, questi sprigionavano gas capaci di soffocare i militari preposti a difesa delle città. Nel Medio Evo gli agenti chimici a scopo bellico, sono descritti come sfere infuocate, contenenti: “Zolfo e grassi, mescolati con salnitro, carbone, tiglio, solfuro d’arsenico, ambra e canfora”. Naturalmente i gas prodotti da questi primitivi ordigni bellici, sono idonei (grazie all’arsenico), a rendere impossibile la respirazione del nemico. Continua a leggere
ottobre 20, 2008
Storia, spunti per meditare- La Grande Guerra: “OCCHI PRIVI DI LACRIME” Crocetta del Montello, piccolo Comune in Provincia di Treviso (a cura di G. Lafirenze)
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Storia- La Grande Guerra: “OCCHI PRIVI DI LACRIME
“ Crocetta del Montello, piccolo Comune in Provincia di Treviso (a cura dello storico Giovanni Lafirenze di Bari)
Crocetta del Montello, piccolo Comune in Provincia di Treviso. La notte del 15 giugno 1918, inizia l’ultima offensiva austriaca, (La Battaglia del Solstizio). Gli scontri si concentrano, sia sull’Altopiano del Montello, che sul comune di Nervesa della Battaglia, (completamente distrutto). Ma il 23 dello stesso mese, le truppe italiane costringono al ripiego i fanti austriaci, forzati ad abbandonare Paese ed Altopiano, dove ancora oggi è possibile vedere trincee, bunker e camminamenti severi testimoni del tragico periodo. Nel 1930 a Nervesa della Battaglia, erigono un piccolo Sacrario che ancora oggi conserva le spoglie dei soldati italiani e autro-ungarici, caduti nel conflitto. Nel periodo della Seconda Guerra Mondiale il Comune di “Crocetta del Montello”, diviene sede per la Corte dei Conti della Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.). Continua a leggere
novembre 3, 2007
Italia- 4 novembre. “Dov’è, o guerra, la tua vittoria?” Non retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre.
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“POSSA LA SANTITA’ DEL LAVORO REDENTO
FUGARE E UCCIDERE PER SEMPRE
IL SANGUINANTE SPETTRO DELLA GUERRA
PER NOI E PER TUTTE LE GENTI DEL MONDO.
QUESTA LA SPERANZA E LA MALEDIZIONE NOSTRA
CONTRO CHI LA GUERRA VOLLE E RISOGNA” (queste parole sono quelle riportare sul monumento ai caduti di Tolentino (MC), distrutto dai fascisti nel 1922). “Ci associamo all’Appello lanciato dal Movimento Internazionale per la Pace e dal Movimento Nonviolento. Il 4 Novembre commemorazione delle vittime di tutte le guerre, non è retorica festa militarista, ma lutto e cordoglio per i morti di tutte le guerre. Se solo pensassimo a che prezzo e quanto costò all’Italia questa guerra. Quante vite perse. Una carneficina. Non c’è proprio nulla da festeggiare, nulla per cui essere fieri. Quelle lunghe ed enormi distese di cimiteri con Croci che silenti si ergono sulla terra… gridano più forte di qualsiasi voce, perché rappresentano un ‘Grido’ di condanna contro le folli e barbare gesta dei potenti che da amici si trasformarono in nemici, permettendo così la più atroce strage mai accaduta nella storia. Quelle Croci che silenti si ergono sulla terra…gridano ancor oggi e rimproverano a noi tutti ch’é ora di finirla con le armi e con le guerre. E’ ora di finirla con la cultura della morte. E’ ora di finirla con le barbarie e con la violenza. Pace stabile e duratuta non la si ottiene con la forza, ne con le armi. Pace stabile e duratura é la forza del dialogo e della riconciliazione, che sono i linguaggi disarmanti della Nonviolenza. Impegno per la Pace significa fare memoria e impegnarsi a trasmettere una cultura di Pace che contrasti la cultura di morte attraverso la pratica attiva della Nonviolenza, affinchè stragi del genere non possano più accadere. Papa Benedetto XV disse che la “guerra era un’ inutile strage”!! Papa Benedetto XVI suo successore ha replicato le stesse parole. Giovanni Paolo II esclamò:“Mai più guerra! Il 4 Novembre dunque non festa, ma lutto e cordoglio“ !!! (Questo Commento é a cura della redazione: “Alto Casertano-Matesino & dintorni” )* Segue:
“Ci dissociamo dalle celebrazioni ufficiali del 4 novembre.
Ci dissociamo in nome della Pace e della Costituzione.
Ci dissociamo in nome di tutti quegli italiani pacifici che furono condotti a combattere e a morire perché costretti.
Ci dissociamo in nome di tutti i disertori che non vollero partecipare a quella che il papa definì “un’inutile strage”.
Ci dissociamo da ogni retorica celebrazione di eroismo.
Ci dissociamo da ogni ipocrisia”. Continua a leggere
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