Brindisi- (di Alessandro CELLINI )A dieci anni esatti dalla tragedia, si sono ritrovati tutti lì, nel punto in cui morirono Alberto De Falco e Antonio Sottile (foto 1 a sx), i due finanzieri che la notte tra il 23 e il 24 febbraio del 2000 cercavano di bloccare un fuoristrada carico di sigarette di contrabbando. Sulla complanare della statale 379, a pochi passi dal santuario di Jaddico, c’erano i vertici delle Fiamme gialle e degli altri corpi, c’erano le autorità, ma soprattutto c’era chi quella notte era in quella Fiat Punto che si è sbriciolata contro il mezzo blindato dei malviventi. I marescialli Edoardo Roscica e Sandro Marras hanno seguito la cerimonia in silenzio, sempre accanto alla vedova di Sottile, Danila Fiusco ( foto 2 a dx) . Prima con la deposizione di una corona lì dove è stato eretto un piccolo altare alla memoria dei due militari – sotto una pioggia leggere che ha reso la cerimonia ancora più mesta – e poco dopo nel santuario, dove il vescovo di Brindisi, monsignor Rocco Talucci, ha celebrato la messa. “Ogni anno è sempre più doloroso stare qui”, ha detto Roscica, che subito dopo l’impatto venne trasportato d’urgenza in ospedale. “Vedere quel luogo, i segni della frenata sull’asfalto, fa sempre male”. Decine di colleghi hanno ricordato i dieci anni dalla morte dei due finanzieri. Presente anche il generale Luciano Inguaggiato, comandante regionale della Guardia di finanza, che si è intrattenuto pochi istanti con la vedova, accanto alla lapide, poco prima che iniziasse la cerimonia. “Per noi quest’anno non è più importante degli altri solo perché sono passati dieci anni”, spiega il colonnello Vincenzo Mangia, comandante provinciale delle Fiamme gialle. “Ogni anno vedo nei miei uomini la stessa sofferenza e decisione. Continua a leggere

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