Potrebbe essere stata la faglia del Lago del Matese ad avere generato il terremoto del 29 dicembre 2013 di magnitudo 4.9 avvenuto tra le province di Caserta, Benevento e Salerno, secondo i geologi del dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (Distar) dell’università Federico II di Napoli. Di seguito riportiamo la relazione dei geologi:
gennaio 7, 2014
Terremoto MATESE- Secondo i geologi del dipartimento di Scienze della terra, il Sisma sarebbe stato causato da una seconda faglia generata sotto il lago
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aprile 21, 2010
Napoli- Primo Piano: Coste italiane a rischio Tsunami se erutta il Vulcano Marsili. (del prof. Franco Ortolani)
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Relazione del prof. Franco Ortolani, Ordinario di Geologia , Direttore del Dipartimento di Pianificazione e Scienza del territorio Università di Napoli Federico II
Napoli- Recentemente il responsabile del INGV ha richiamato l’attenzione sul pericolo maremoto per il Tirreno meridionale in relazione a possibile eventi franosi lungo i versanti del vulcano sommerso Marsili. Uno studio, avviato dallo scrivente dopo il maremoto del 30 dicembre 2002 che interessò Stromboli, Continua a leggere
luglio 27, 2009
Italia- Ambiente: Allarme cambiamento climatico. 1000 anni fa, attualmente, prossimo futuro…(a cura del prof. Franco Ortolani Geologo)
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Il cambiamento climatico: 1000 anni fa, attualmente, prossimo futuro. Sono sufficienti il Protocollo di Kyoto e l’accordo stipulato durante il G8 dell’Aquila?
…Il riscaldamento globale attuale sta progressivamente provocando lo spostamento verso nord delle fasce climatiche dell’emisfero settentrionale, proprio come accaduto 1000 anni fa. Le zone predesertiche e desertiche lentamente stanno invadendo l’Area Mediterranea e le acque marine si stanno sensibilmente riscaldando…
….è inutile dirlo, arricchirebbero sempre più le lobbies a scapito dei paesi poveri e delle aree che realmente saranno interessate negativamente dal cambiamento climatico, come l’Area Mediterranea…
Napoli– (a cura del prof. Franco Ortolani, Ordinario geologia Università Federico II Na) Il cambiamento climatico è un fenomeno con ciclicità di circa 1.000 anni essenzialmente legato alla attività delle macchie solari. L’ inquinamento atmosferico può contribuire ad accentuare questo fenomeno naturale; tuttavia, anche se l’inquinamento atmosferico di origine antropica fosse totalmente annullato, il cambiamento climatico si verificherebbe egualmente. È necessario predisporre misure per preparare l’ambiente mediterraneo, in particolare, a sopportare per circa 100-150 anni gli effetti del riscaldamento globale naturale e ciclico, mitigando effetti come: l’erosione delle spiagge, la diversa distribuzione delle risorse idriche, i dissesti idrogeologici connessi alle modificazioni delle precipitazioni piovose e al riscaldamento delle aree alpine. Continua a leggere
gennaio 28, 2009
Chiaiano(Na)- Amianto pericoloso nella discarica, ora lo dice Presidenza Consiglio dei Ministri
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Chiaiano(Na)- ( a cura del prof. Franco Ortolani) Discarica di Chiaiano. Dice la Presidenza del Consiglio dei Ministri: l’amianto rinvenuto tre mesi fa è pericoloso e va rimosso con urgenza; stanziati 850.000 euro! Con l’ordinanza n. 8 del 21 gennaio 2009 della Presidenza del Consiglio dei Ministri sono stati stanziati circa 850.000 euro per rimuovere l’amianto rinvenuto in ottobre 2008 durante i lavori di approntamento della discarica della Cava del Poligono di Chiaiano; la stessa ordinanza riconosce che la rimozione “costituisce una misura di estrema urgenza per la salvaguardia della salute pubblica” ed evidenzia che un ritardo “genererebbe gravi ripercussioni anche di ordine sociale”. Si ricorda che la Cava del Poligono è l’unica, o una delle poche, nella quale non è stato accumulato materiale dopo la fine dell’estrazione del tufo. A 20 metri di distanza vi sono altre cave che invece sono state in parte illegalmente colmate con alcune centinaia di migliaia di metri cubi di materiali di natura sconosciuta fino al 2006 come è stato possibile ricostruire mediante lo studio di foto aeree e da satellite. I tecnici dei comuni di Marano e Mugnano avevano sollecitato il Commissariato di Governo, tra giugno e luglio 2008, affinchè si eseguisse
un’indagine non solo nella cava ma anche nelle zone contigue che sarebbero state interessate dai lavori, dal momento che era evidente che vi erano stati sversamenti illegali. La proposta fu rigettata asserendo che si sarebbe perso tempo inutilmente. I tecnici del Comune di Marano sono stati autorizzati ad effettuare un solo sopralluogo nella zona della cava, il 13 ottobre 2008, prima del ritrovamento dei rifiuti contenenti amianto. Dopo non è più stato consentito l’accesso nemmeno a parlamentari italiani ed europei. Continua a leggere