Gallo Matese(Ce)- Ci potrebbero essere delle analogie fra il caso delle carpe morte nel lago di Guardialfiera e quello, apparentemente molto simile, della diga della centrale elettrica dell’Enel a Gallo Matese, nel casertano. “Le carpe che vivono nel lago di Gallo Matese – riferisce il Sign. Ivan Ricciuti– stanno pian piano morendo. Sulle sponde si stanno riversando le carcasse esanime di numerosissime carpe, molte invece in agonia stanno pian piano arenandosi, destinate a morire a breve!  E’ l’ennesima strage che si verifica in questo lago”, -spiega  il Sign. Ivan-” ancora le cause non sono ancora note, le notizie e le foto che mi sono giunte non lasciano equivoci, molte delle carpe che hanno fatto sognare noi carpisti della zona, ora non nuotano più nel lago!!!  Il mio cuore è affranto, non so le cause di questa moria, ma posso immaginarle, sia una forma battereologica, come l’ARPA ha dichiarato, sia una forma di inquinamento, il dato certo è che per colpa di QUALCUNO, il lago si è azzerato nuovamente. E come se non bastasse il livello dell’acqua continua a scendere, aumentando la concentrazione della causa della moria.  Cercherò di tenervi informati sull’evolversi della questione, l’unica novità che ho, è che nel giro di qualche giorno, la provincia provvederà a rimuovere le carcasse delle innumerevoli carpe decedute, che hanno causato sul lago il diffondersi di un fetido odore di “morte”..io sono senza parole! Le ultime notizie ufficiali ARPA, aggiornate a Venerdì 15 Ottobre, sono di 342 esemplari deceduti e di circa altri e tanti esemplari in agonia in procinto di morire.  L’ARPA”- continua- ” ha effettuato i controlli dell’acqua, sembrerebbe nuovamente che il battere che ha colpito il lago qualche anno fa, abbia fatto ritorno nuovamente in queste acque. Però a me la questione non convince.. perchè sull’ acqua” – e conclude il Ricciuti- “è presente una strana melma verdognola, per me il problema è un altro, il livello dell’acqua è troppo basso e nell’acqua è presente qualcosa di inquinante, tantè che è stata vietata la pesca, l’abbeveraggio degli animali, non solo nel lago, ma in tutti i corsi d’acqua della zona!!!” (Art. a cura della redazione cronaa matesina)

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Strage di pesci nel Liscione: si pensa a un avvelenamento Da una settimana le sponde del lago di Guardialfiera in Molise somigliano a un cimitero di carpe, uccise da non si sa quale sostanza all’interno delle acque del Liscione.

Le indagini e gli esami dei tecnici sono in corso e non si avranno certezze prima dei risultati attesi nei prossimi giorni. Fra i cittadini però, la possibilità di inquinamento da parte dell’uomo si fa sempre più strada.

Nello specchio d’acqua al confine col Molise infatti, da circa 10 giorni si è verificata una moria di carpe proprio come successo alla diga del Liscione. Anche nel casertano si sta procedendo a delle accurate analisi per capire quale sia il motivo e a quanto sembra, anche sei anni fa si verificò un caso simile dovuto alla presenza di un batterio nelle acque. Per quanto riguarda il caso molisano, i risultati delle analisi sono attesi in questi giorni. Le sponde del lago di Guardialfiera somigliano da giorni a un cimitero di pesci. E’ lì che si riversano i cadaveri delle piccole carpe che nelle acque dell’ invaso del Liscione trovano la loro fine. E’ così da più di una settimana, ma la causa di questa strage di pesci non è ancora chiara. Anche se, inutile nasconderlo, l’ ipotesi di inquinamento dovuto a sostanze nocive immesse nell’acqua si fa sempre più strada. Le prime segnalazioni sono avvenute nello scorso weekend quando diversi frequentatori del lago di Guardialfiera hanno notato la moria di pesci, con decine di carpe senza vita ben visibili dalle sponde dell’invaso del Liscione. Purtroppo, a una settimana dai primi Sos la situazione non sembra cambiata. Il personale del Corpo Forestale, intervenuto dopo le segnalazioni, sta monitorando la situazione, ma ad oggi non sembra ci siano novità. «Dobbiamo aspettare i risultati delle analisi» riferiscono dalla Polizia Provinciale che sta collaborando con la Forestale. «L’Arpa Molise ha effettuato dei campionamenti dell’acqua mentre l’Istituto Zooprofilattico ha esaminato i pesci morti. Ci vorrà ancora qualche giorno per avere delle risposte, ora non si può ipotizzare nulla, anche se la situazione non è allarmante». Parole che cercano di rassicurare ma che fanno a pugni con le immagini che vi proponiamo e che lasciano intravedere la possibilità che qualcuno abbia riversato nelle acqua del Liscione sostanze inquinanti. Si tratterebbe di un fatto gravissimo e che metterebbe a repentaglio non solo la vita della fauna del lago ma anche l’incolumità degli stessi cittadini bassomolisani che, pur se filtrata da opportuni depuratori, di quell’acqua si nutrono. (PrimoNumero)

Leggi articolo aggiornato: Matese- Strage di carpe nel Lago del Matese. Arriva la Troupe di Striscia. Scoppia il caso “Allarme” inquinamento Matese

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”