Pietro RIELLOIl comune di Castelmorrone apre le porte ai baroni dell’acqua di Napoli Nord a danno delle tasche dei cittadini

Il comitato acqua bene comune di Caserta e provincia denuncia con preoccupazione e sconcerto la grave svendita in atto di un bene primario quale l’acqua ad opera dell’amministrazione di Castelmorrone guidata dal sindaco Riello(nella foto) che nello scorso consiglio comunale del 6 giugno non ha esitato a votare (con il solo voto contrario del consigliere Aniello Riello dell’opposizione) l’affidamento dell’acqua pubblica (acquedotto, rete fognaria e depuratori) a una società dell’agro aversano senza gara pubblica. Paradossalmente solo un anno fa il Consiglio comunale aveva deliberato la gestione diretta da parte del Comune del servizio idrico.

Ora l’affidamento alla gestione privata si configura come un attacco alla democrazia senza precedenti e un atto illegittimo per violazione dell’art. 3bis, comma 1bis, del Decreto Legge n. 138 del 13/8/2011 e dell’art. 1, comma 137, della legge regionale Campania n. 5 del 6/5/2013.

L’affidamento previsto per trenta anni  ad Acquedotti Scpa, una società partecipata al 49% da privati (OTTOGAS di Casoria) prelude un chiaro arrembaggio di questi baroni del business ai servizi idrici dei comuni casertani che, iniziato ad aprile sciaguratamente nel comune di Cancello Arnone, ora tenta il blitz nel piccolo comune casertano con il sostegno inquietante di un’amministrazione sprovveduta in termini di lungimiranza e vocazione di tutela delle tasche dei cittadini.

acqua non si vendeL’acqua non si vende, si difende. Lo hanno detto con chiarezza  i cittadini, anche a Castelmorrone, nel referendum del  2011.

Iin un momento di crisi economica come questo ancora di più: non sono questi i momenti in cui vendere i gioielli di famiglia.

Mentre a Qualiano, Grumo Nevano e Quarto, comuni dove già è gestore o potrebbe diventarlo quella società, si sollevano le popolazioni in difesa di un servizio essenziale a rischio di profitto indiscriminato, c’è da chiedersi quali interessi possano rivestire a Castelmorrone queste espropriazioni di democrazia e rispetto della volontà popolare perpetrate a danno di cittadini inermi.

Il Comitato casertano acqua bene comune sosterrà ogni iniziativa utile, con associazioni e forze politiche attive sul territorio, a fermare quest’assalto al bene più prezioso.

acqua_democraziaPerché si scrive acqua, ma si legge democrazia.

Da “Comitato provinciale Acqua Bene Comune”( inviato dalla prof.ssa referente  Mena Moretta)

 Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”