Da Sinistra Matesina: “Abbiamo diffuso il nostro comunicato perchè crediamo che in questa vicenda, il sindaco di Piedimonte Matese è stato per troppo tempo in silenzio. Delle accuse lanciate da Avecone e questo gossip istituzionale per noi conta poco o nulla. Quello che interessa sapere è cosa ne pensa Vincenzo Cappello in merito alla richiesta dell’azienda di Cardito, che come ha annunciato nel comunicato stampa non demorderà e continuerà nel progetto, individuando persino altri siti nell’alto casertano. Una struttura di 34.221 mq che costerà 18 milioni di euro vi sembra poca roba? Quanta immondizia dovrà ospitare? Perchè l’azienda non mostra il progetto preliminare ai cittadini? Perchè dietro al comunicato della ditta non c’è la firma del diretto rappresentante legale? “
Comunicato Stampa Sinistra Matesina
” La patente di questa mossa politica è
da attribuire al Sindaco di Piedimonte Matese, Vincenzo Cappello, fratello di Piero, e capo del più popoloso e importante centro cittadino del Matese”.
Dopo questa pesante dichiarazione del sindaco di Alife Avecone e dopo il nostro comunicato stampa in merito alla convenzione Asi per la costruzione di una centrale a Biomasse nel territorio di Alife, il silenzio del nostro Sindaco diviene sempre più assordante e soprattutto preoccupante.
Ci auguriamo che il nostro primo cittadino smentisca le accuse del suo collega Avecone e lo sollecitiamo a prendere chiara e pubblica posizione sulla vicenda, come fatto anche dallo stesso Avecone che ha de facto dichiarato che il Comune di Alife non autorizzerà la costruzione dell’impianto oggetto della ormai famosa deliberazione ASI n.52 firmata dall’altro Cappello (Piero).
Leggendo sugli organi di stampa il comunicato della ditta EnergyCompost s.r.l. di Cardito (NA), (che si riporta di seguito) con il quale si smentivano le dichiarazioni del sindaco di Alife circa la sua totale estraneità alla vicenda, ci sono alcuni quesiti a cui è necessario che le nostre istituzioni diano una risposta.
Perché Avecone indica i Cappello come registi occulti della vicenda? Siamo di fronte al solito scarica barile rispetto a quelle che sono le responsabilità e gli attori in gioco?
Nel comunicato della ditta si parla di un impianto che non prevede alcuna emissione inquinante, e che per la sua unicità creerebbe un flusso di interesse didattico-scientifico nel territorio, oltre a rappresentare un notevole risparmio per le casse dei vari comuni per lo smaltimento di frazione organica. Bene, se tutto è così conveniente come dicono, per quale motivo il progetto non è reso pubblico? Per quale motivo i cittadini in questi ultimi 8 mesi sono stati tenuti all’oscuro di tutto?
E’ curioso come la stessa EnergyCompost s.r.l. (come si dichiara nel comunicato), i giorni 13 e 14 aprile 2014 organizzava presso l’Auditorium di San Domenico di Piedimonte Matese un seminario scientifico formativo sull’energia verde con il patrocinio, oltre che dei Ministeri dell’ Ambiente dell’Istruzione, anche del Parco del Matese e della Comunità Montana del Matese. Possibile che i nostri amministratori e che i dirigenti dei vari enti patrocinanti non fossero a conoscenza del progetto della centrale?
Come si legge nel modulo di richiesta di assegnazione suolo ASI: “Il progetto dell’opera dovrà essere presentato all’ASI per il nulla osta di competenza entro 180 giorni dal verbale di consegna dell’area (per i suoli di proprietà ASI) o dalla convenzione (per i suoli già in proprietà del richiedente), pena la revoca e/o riacquisizione del lotto e trattenuta di tutti gli importi versati;”. Dato che sono trascorsi ben più di 180 giorni dalla stipula della convenzione (che è datata 05-02-2014) appare lecito chiedersi se tale termine è stato rispettato e, in caso affermativo, sembrerebbe opportuno poter visionare (dato che on-line non ce n’è traccia) l’atto pubblico che attesta la presentazione del suddetto progetto.
Inoltre la deliberazione dell’ASI parla di una superficie per la realizzazione dell’impianto di 34.221 mq, per un investimento, come afferma la stessa ditta, di 18 milioni di euro. Siamo sicuri che per l’alimentazione di un impianto di queste dimensioni possa bastare la sola frazione umida prodotta dai comuni dell’Alto Casertano, considerato che, come ben sappiamo, molti di questi non raggiungono neanche quote molto elevate di raccolta differenziata? O, più plausibilmente, per il suo funzionamento a pieno regime sarà necessario il combustibile (materiale umido e ligneocellulosico) proveniente da un bacino di utenza ben più ampio dei 42.000 abitanti della Comunità Montana del Matese o dei circa 60 mila abitanti dei comuni afferenti al Parco Regionale del Matese?
Siamo convinti che sia giunto il momento di fare chiarezza e che sia doveroso che i cittadini sappiano cosa sta succedendo. Oppure dobbiamo davvero pensare che ci sia , come si dice, “qualcosa sotto”?(Comunicato da Sinistra MATESINA)
Si riporta di seguito il Comunicato diramato dalla ditta Energycompost di Cardito:
Alife. Centrale a biomasse: l’impresa smentisce il sindaco di Alife, che sarebbe stato favorevole alla costruzione dell’impianto.
Allo stato attuale il Gruppo Energycompost sta valutando l’opportunità di fare richiesta di insediamento nel territorio del Comune di Alife, ovvero in altri siti altrettanto idonei della provincia di Caserta.
Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”
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