Mostra personale di Silvia Rea  Titolo: “Volti e Risvolti “presentata da Carlo Roberto Sciascia  curata da Joanna Wrobel . Luogo: Studio Arti e Decorazioni “Le Muse”, via Toledo n.272 – Napoli .Inaugurazione: venerdì 20 febbraio, ore 18.30 Durata: 20 febbraio – 6 marzo 2009  Orario: da lunedì a venerdì 17.00/20.00

Napoli-  (da  Crsciascia) Venerdì 20 febbraio, alle ore 18.30, presso lo Studio Arti e Decorazioni “Le  Muse” di Napoli, via Toledo n.272, si inaugurerà la mostra di Silvia Rea dal  titolo “Volti e Risvolti”, presentata da Carlo Roberto Sciascia e curata da  Joanna Wrobel.  L’artista, nativa di Grottaglie (TA), si è laureata in Biologia ed ha  insegnato “Biologia e Chimica” presso vari licei della Liguria e di Napoli,  dove attualmente vive ed opera; recentemente pensionata, si dedica alla pittura  a tempo pieno.  Delle sue opere Carlo Roberto Sciascia, nel suo testo intitolato “Le  architetture emotive di Silvia Rea nel tessuto spirituale ricco di ricordi”, ha  affermato: “Le figurazioni dell’artista si avvalgono di momenti lirici  determinati da un semplice intreccio di elementi comuni e di seduzioni  accattivanti, che determina un’atmosfera sospesa nel tempo e ammantata di  tenere emozioni, mentre i rimandi del passato e tanta malinconia velano a volte  l’idillio dell’insieme; nascono, così, forti risonanze dal sapore intimistico,  ricco di sensazioni personali vissute in un tessuto spirituale fatto di ricordi  e di proiezioni verso il sociale, laddove si coniugano nostalgia e sogno,  meditazione e liricità nel fascino di visioni pregne di atmosfere mediterranee. I frammenti di pensiero, percepibili nelle immagini sofferte, assurgono a  singoli momenti spirituali, barlumi di verità; il <tormento dell’ esistere>, che  a volte dinamicamente attanaglia la scena, induce ad una catarsi finale nella
quale, finalmente, l’intimo della psiche dell’artista possa trovare riposo”. La mostra proseguirà fino al 6 marzo con apertura dal lunedì al venerdì dalle  17.00 alle 20.00. Info: 081/65 83 393 – 340/82 22 584 – associazionelemuse@libero.it

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Le architetture emotive di Silvia Rea nel tessuto spirituale ricco di ricordi

di Carlo Roberto Sciascia

“Un luminoso e ventoso pomeriggio di settembre alzai gli occhi e li vidi,  panni colorati che il vento impegnava in una danza forsennata, movimenti  sinuosi come ritmi mediterranei contro un cielo di un azzurro così intenso da  stordire. Cielo del Sud”  Così ha affermato Silvia Rea, un’artista che parla di un mondo affascinante,  delineato dalle assolate e colorate terre di Puglia e ravvivato dal folclore di  Napoli, sempre vivo e vivace ma anche tormentato ed inquieto. Le sue opere,  infatti, riflettono tutte un gran senso di armonia in un’architettura materiale  ma emotiva, nella quale sfilano visioni luminose che inseguono gli impulsi indecifrabili della memoria ed esplorano le passioni e gli slanci vitali  indistinti tra presente e passato; il tempo, così, si proietta in una  dimensione insondabile che include l’assoluto nella fugacità dell’attimo e  intreccia le trame del quotidiano.  La contrapposizione tra individuo con le sue aspirazioni e realtà vissuta giornalmente invita Rea ad avviare una meditazione discreta, grazie alla quale  ogni dinamismo evolutivo dell’infinito mentale tende a costruire una  concretezza evidenziata da strutture spazio-ambientali ricche di affabili  percezioni visive, nonché tattili e di vivide luminosità.  Le figurazioni dell’artista si avvalgono di momenti lirici determinati da un  semplice intreccio di elementi comuni e di seduzioni accattivanti, che  determina un’atmosfera sospesa nel tempo e ammantata di tenere emozioni, mentre  i rimandi del passato e tanta malinconia velano a volte l’idillio dell’insieme;  nascono, così, forti risonanze dal sapore intimistico, ricco di sensazioni  personali vissute in un tessuto spirituale fatto di ricordi e di proiezioni  verso il sociale, laddove si coniugano nostalgia e sogno, meditazione e  liricità nel fascino di visioni pregne di atmosfere mediterranee.  I frammenti di pensiero, percepibili nelle immagini sofferte, assurgono a  singoli momenti spirituali, barlumi di verità; il <tormento dell’esistere>, che  a volte dinamicamente attanaglia la scena, induce ad una catarsi finale nella  quale, finalmente, l’intimo della psiche dell’artista possa trovare riposo. I suoi personaggi, presentati con una determinata espressione psicologica  familiare alla pittrice e affettivamente a lei cara, hanno insiti gli stati d’ animo legati al territorio ed il richiamo del Mediterraneo, retaggio della  memoria, inserito magistralmente in tratti tipici immersi nel sole e colmi di  fragranze e di vibrazioni dell’animo vissute. Ogni soggetto finisce con il  trascendere il finito per proiettarsi nella sfera spirituale grazie alla  particolare caratura cromatica ben realizzata. In una poetica delicata, che non prepondera la razionalità del pensiero ma in  essa si fonde, la superficie pittorica accoglie cromatismi caldi di passione  mediterranea mentre il vento dei ricordi agita i segni; quando, invece, il  senso materico permane, appaiono figure dettate da slanci gestuali spontanei ed  avvolgenti, che si sovrappongono su uno sfondo tenue e/o vivono in sé tra trasparenze leggere e sognanti quali vivide sensazioni che, se da un lato  liberano l’animo da ogni affanno, dall’altro ne fanno intuire la continua inquietudine.  La compostezza del soggetto, riportato sulla tela, ha una freschezza nel  risultato che non tradisce i particolari ma ne agevola il gioco d’insieme  perché attentamente studiato nei suoi elementi. Lo spazio vive nella disposizione equilibrata dei colori ai quali Rea sa imprimere un significato nell’armonia dello sfondo.
Un ritratto dopo l’altro parlano di una umanità “quotidiana”, semplice ma  dignitosa nella sua esistenzialità, che getta un ponte verso l’interiorità di  ognuno di noi; l’incarnato, <pregno di umanità>, determina un pathos dalle  terrigne tonalità cromatiche nei tratti del volto, di solito illuminato da luce  solare che evidenzia la fisionomia del personaggio, il suo sguardo inquietante  e la sua interiorità psichica per mezzo di linee purissime ed essenziali e di
lineamenti fortemente marcati. È il suo un modo di indagare la personalità dei  soggetti, siano essi uomini, donne o ragazzi, ora con tratti veloci e incisivi  ma sempre essenziali, ora andando a cercare le testimonianze nascoste della  personalità vive nel riflesso psicologico dello spazio interno, quello emotivo  del loro essere uomini o donne o ragazzi, ora scrutando nei loro occhi, ora i  solchi delle rughe e nelle pieghe della bocca.  Silvia Rea con la sua attenta percezione visiva riesce ad interpretare il  mondo con appassionanti riverberi psicologici attraverso un filtro sensibile e  poetico, che recupera liricamente il visibile con la sua forte spinta  introspettiva e meditativa, scaturente da una riflessione compositiva e da una
coerenza dell’architettura visiva; le sue opere rivelano una struttura  funzionale al dettato emotivo, che permette all’artista di comunicare con  sincerità e rivelare se stessa nella sua interezza e nei giusti termini  ricettivi e spontanei.

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Biografia e curriculum di Silvia Rea

Nata a Grottaglie (TA), si è laureata in Biologia ed ha insegnato “Biologia e  Chimica” presso vari licei della Liguria e di Napoli, dove attualmente vive (in  vico San Geronimo n.29 – 081/55 19 063) ed opera; recentemente pensionata, si dedica alla pittura a tempo pieno.
Ha frequentato il corso libero di nudo presso l’Accademia di belle Arti di  Napoli e un corso di pittura tenuto dal maestro Luigi Cerqua presso l’ associazione Le Muse di Napoli; ha lavorato presso la stessa associazione sotto  la guida del pittore Umberto Legnetti. Ha affrontato lo studio dell’anatomia e  del disegno del corpo umano dal vero frequentando il corso di disegno, anatomia  e pittura tenuto dal giovane pittore Marco Chiuchiarelli nella scuola di  pittura presso l’associazione In Form Of Art. Mostre recenti significative: 2005 Picturae minimae Galleria Le Muse Napoli;  Mostra di Pittura Galleria Le Muse Napoli; Atmosfere mediterranee Premio Elsa  Morante Procida; – 2006 Colori e passioni Galleria Le Muse Napoli; Percorsi  Galleria Le Muse Napoli; Il Borgo Borgo San Severino di Centola; 2007  Racconti magici Galleria Le Muse Napoli; Mondodivino. cantine aperte dalla  Sibilla Baia/ Bacoli – Napoli; Aistè 2007 “Barocco” Chiostro del Borromini  Roma; I volti del Borgo Borgo San Severino di Centola; Premio Musa Fedele  Arte di gustare & Arte di guardare – Galleria Le Muse Napoli; 2008 L’Arte in  vetrina Borgo di S. Egidio Napoli – 2008 Memorie e Miti Galleria Le Muse  Napoli; – 2009 L’Arte in vetrina Borgo di S. Egidio Napoli

PREMI: 1° premio al Concorso di pittura, VI edizione, Premio Nazionale di  Poesia, Narrativa e Arte, Sezione Arti Figurative, “Le passioni di Albatros”,  organizzato dalla rivista Albatros anno 2008 (Comunicato inviato da ufficio stampa  da Crsciascia  )

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”