Alife(Ce)- Il giorno 3 Settembre alle ore 5,45 in Ripi (Frosinone) consumato da un male incurabile nel giro di pochissime settimane, é tornato alla casa del padre il Signor Ernesto Caduto di Alife. Ne hanno dato il triste annunzio la moglie Tilde, la figlia Rosa, il genero, i nipoti, i fratelli di Pietravairano e la famiglia tutta. I funerali saranno celebrati il giorno 4 Settembre a partire dalle ore 16:00 nella Cattedrale di Alife,(vedi foto1) dove la salma arriverà direttamente da Ripi. Ernesto Caduto, 78 anni, uomo di grande fede. Tutti lo ricordano come il ‘Custode’ della Chiesa, poi divenuta Santuario, della Madonna delle Grazie ( ora assurta con il titolo di Madonna della Grazia ) in Alife (vedi foto 2), che proprio nel mese di settembre ricorre la festività annuale. La chiesa é un antico mausoleo romano trasformato in chiesa cristiana (oggetto di attenzione da parte della Soprintendenza archeologica per la sua particolare tipologia architettonica) e per la sua collocazione (si affaccia sulla s. statale Alife -Sant’ Angelo d’Alife), si erge come vedetta – sentinella sul territorio. Alla cura di questa chiesa dedicata alla gran Madre di Dio il compianto Ernesto Caduto spese tutta la sua vita

. Instancabile ed incurante delle intemperie di stagione Ernesto lavorò con le sue mani, improvvisando anche il mestiere di manovale, per il restauro del pavimento della chiesa ridotto in un cattivo stato. “Più volte”- racconta la moglie Tilde- “tornava a casa stravolto per la stanchezza con gli abiti impregnati di sudore, ma non si lamentava mai”.  Di rado lo si vedeva trascorrere il suo tempo nelle piazze perchè il suo pensiero era rivolto alla Cappella, e appena poteva scappava lì per vedere se tutto era sotto controllo. Molte volte durante le intemperie invernali il faro che illuminava ( e illumina tuttora) la facciata esterna della Chiesa si fulminava. Avvisato dai cittadini Ernesto anche a notte fonda, incurante del vento, della pioggia o della tempesta che imperversava, si precipitava alla Cappella per sostituire immediatamente il faro fulminato con uno nuovo. Ernesto Caduto fu sempre una persona disponibile, “Spartitosi in quattro” (come si suol dire dalle nostre parti) per la cura di quella chiesa. Fu sempre lui a volere fortemente la presenza di Agnese Ginocchio, la nota testimonial e la cantautrice per la Pace, e a introdurla nella chiesa della Madonna delle Grazie, perché la stessa potesse guidare il coro ed animare con i canti liturgici la messa domenicale e la novena annuale. Quest’ultima, pure spese gran parte del suo tempo per la lode alla gran Madre di Dio, con assiduo e costante impegno, sia nel raggruppare il coro locale e guidarlo al canto liturgico, che in altre varie iniziative volte per la promozione del luogo sacro. Ernesto Caduto era spinto da un’ unico desiderio: quello di onorare sempre più degnamente la Madre di Dio ( foto 3 l’effige restaurata della Vergine che si venera nel santuario) e favorirne così il culto nella chiesa a Lei dedicata. Qualche anno dopo che Ernesto fu costretto ad andare via dalla Chiesa, anche Agnese Ginocchio se ne andò, “forse perché” (senza nulla togliere a chi continua a lavorare con fede e devozione in questa chiesa per il culto alla Madre di Dio e per la tutela del luogo sacro)-racconta la cantautrice di Pace- ” aveva avvertito che quella chiesa con l’assenza del Caduto era come se avesse perso sia i colori che i connotati…”.  Ernesto fu costretto a causa di alcune controversie ad andare via dal Santuario, trascorse gli ultimi anni della sua vita tra la nostalgia e la sofferenza interiore di non poter più ritornare a lavorare in quella chiesa. Ernesto offrì questo sacrificio. Ogni volta che ci si soffemava a parlare con lui si leggeva nei suoi occhi un evidente velo di tristezza. E’ stata quella sofferenza interiore che lentamente lo ha consumato portandolo via precipitosamente senza neanche avere il tempo di dirgli: “GRAZIE ERNESTO per il tuo aiuto indispensabile, la tua disponibilità, la tua premura, la tua attenzione verso i nostri bisogni e i bisogni dell’intera comunità. Grazie per tutti gli INSEGNAMENTI che ci hai lasciati, per quello che per tanti lunghissimi anni hai svolto in questa chiesa, per il culto alla Madonna delle Grazie. Questa chiesa senza il tuo indispensabile aiuto non avrebbe raggiunto quella visibilità che ora meritatamente ha acquistato, essendo meta di pellegrinaggi e punto di riferimento di ogni viandante. Frutto di un lungo cammino fatto di sacrifici e di rinunce, e frutto dell’enorme impegno profuso a favore di questa grande causa di Pace. La gente di Alife e tutti coloro che ti hanno incontrato e conosciuto ti ricorderanno sempre e soprattutto ti ricorderanno ogni volta che entreranno nel santuario della Madonna delle Grazie di Alife (ora Madonna della Grazia), la tua seconda casa. A ricompensa delle tue tante fatiche spese per questa chiesa, possa ora la gran Madre di Dio Maria SS.ma della Grazia, verso la quale hai donato cuore, anima e corpo, accoglierti fra le sue braccia e donarti infinito riposo ed eterna Pace nella casa eterna del Padre. Così sia”! (Articolo scritto in base alle testimonianze raccolte da persone che hanno conosciuto Ernesto Caduto. A cura della redazione matesina del ns. portale)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”