Monsignor Chichierchia: Santo Stefano non è solo il patrono ma il nostro parafulmini.

Caiazzo(Ce)-Un nuovo “miracolo” è stato propiziato dal venerato patrono Santo Stefano Minicillo (nella foto 1 a sx l’a sacra effige che si venera a Caiazzo) secondo molti fedeli che hanno attribuito alla sua intercessione le splendide giornate coincise ai solenni festeggiamenti in suo onore dopo alcuni giorni bruttissimi e mentre altrove ancora imperversa pioggia e freddo. In tale contesto domenica 28 ottobre in piazza Verdi è stata proposta la suggestiva rievocazione di un miracolo attribuito al protettore di Caiazzo e della sua antica diocesi allorché nel duomo una giovane indemoniata, restia al più smaliziato degli esorcisti, trascinata innanzi alla tomba del santo, prodigiosamente si calmò, mentre satana precisò che non l’uomo lo aveva debellato, ma “Stefano”. Folla trabocchevole anche per la sentita processione serale delle venerate effigi dei santi Michele, Biagio, Giuseppe, Ferdinando, Sisto I papa e martire (patrono di Alife e compatrono della diocesi) e Stefano Minicillo preceduti dalle associazioni, dalla banda musicale di Acerra, dalle autorità e dal clero. Ma i momenti più toccanti si sono avuti durante le omelie di lunedì 29 ottobre, giorno in cui la Chiesa festeggia il trapasso del santo: in mattinata durante la solenne celebrazione presieduta dal vescovo di Acerra monsignor Antonio Riboldi (nella foto 3 )che, introdotto dall’ex vicario diocesano monsignor Giulio Farina (in sostituzione del vescovo Pietro Farina (nella foto 4), ancora una volta assente) il presule ha tenuto un discorso maiuscolo rimarcando la “bellissima povertà” e che anche i camorristi si professano cristiani, magari in casa hanno una cappella e recitano il rosario, ma poi ammazzano senza pietà, mentre i terroristi si professano atei. Durante la messa vespertina, invece, monsignor Antonio Chichierchia ha evidenziato egregiamente la figura del venerato protettore prima di ufficializzare la visita pastorale decretata dal vescovo in tutte le parrocchie nel prossimo triennio. Dopo la processione concerto bandistico con la partecipazione di vari cantanti ed al termine sparo di fuochi in località Gauadanelle, presso l’ìOasi “Fonte di Siloe”, gestita dallo stesso monsignor Chichierchia, perché, incredibile a dirsi, nessun’altra località cittadina è stata ritenuta idonea dai preposti comunale. Se molti si domandavano come avranno fatto finora, tanti altri hanno sottolineato che era l’occasione propizia per non farli sparare più. (Fonte: Agenzia Teleradionews Caiazzo)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & dintorni”