Pietramelara(Ce)- (di Saverio Zeppetella) Come avrete sicuramente notato da alcune settimane, nel parcheggio delle scuole medie, è presente un contenitore giallo per la raccolta degli oli esausti vegetali. Si impone subito una premessa:quella di spiegare cosa siano questi oli, da non confondere con quelli che si utilizzano per autoveicoli. Gli oli vegetali sono i residui che provengono dalla frittura di oli di semi di soia, girasole, mais, arachide( i più usati) e raramente l’olio di oliva. Questi, sottoposti ad alte temperature, perdono le loro qualità e si trasformano in un rifiuto speciale che è causa di un forte inquinamento se non correttamente smaltito . Bisogna prestare molta attenzione alla gestione del rifiuto, non è possibile abbandonarlo nel suolo e nel sottosuolo o anche smaltirlo nelle acque superficiali e sotterranee attraverso la rete fognaria, anche in presenza di depuratori. Anche laddove esistono impianti fognari adeguati, lo smaltimento di queste enormi quantità di residuo oleoso provoca inconvenienti perché pregiudica il corretto funzionamento dei depuratori, influenzando negativamente i trattamenti biologici e rendendoli più costosi. L’olio disperso nelle falde acquifere, una volta raggiunto lo specchio d’acqua superficiale, può formare una sottile pellicola impermeabile che impedisce l’ossigenazione e compromette l’esistenza della flora e della fauna. E’ impressionante pensare che 1 solo kg di olio usato è sufficiente per coprire una superficie di 1000 metri quadrati; inoltre, se disperso nel sottosuolo, l’olio può raggiungere pozzi di acqua potabile anche molto lontani, rendendoli inutilizzabili; un litro di olio mescolato ad un milione di litri d’acqua basta per alterare il gusto in limiti incompatibili con la potabilità. A conclusione, si sottolinea come sia molto importante un corretto e controllato smaltimento dell’olio vegetale esausto ai fini della salvaguardia dell’ambiente. Il riciclaggio di questo rifiuto produce un notevole risparmio sotto diversi punti di vista: immediatamente verificabile è il suo riutilizzo come materia prima ma notevole è anche la riduzione dei costi di manutenzione degli impianti di depurazione, gravemente danneggiati dalla sostanza viscosa che si forma nelle condutture. Dopo un processo di rigenerazione, l’olio diventa sostanza grezza e in relazione al suo grado di purezza e trasparenza raggiunta può essere riutilizzato per la produzione di asfalti e bitume, lubrificante rigenerato, biodisel per trazione carburante altamente ecologico, per la produzione di mastice ,collanti e saponi industriali. Il residuo finale, cioè la parte più sporca, viene utilizzata negli impianti industriali tipo cementifici come combustibile . La raccolta dell’olio esausto per la nostra associazione rappresenta solo uno dei tanti obbiettivi che ci siamo posti; il prossimo sarà di installare contenitori preposti alla raccolta di batterie usate. Mentre scrivo questo articolo si sta ultimando l’istallazione di bacheche per l’affissione di manifesti delle onoranze funebri , poiché gli attacchini sono soliti affiggere i loro annunci in maniera selvaggia su tutte le superficie possibili (come cassette enel, sip, pali della luce ,etc). Anche questo era un problema da noi evidenziato all’amministrazione, che ha provveduto a risolvere. È pur vero che si stanno facendo piccoli passi, ma è altrettanto vero che con passi piccoli si possono raggiungere le mete più lontane. La nostra speranza è che a Pietramelara la frase che noi abbiamo adottato “PULITO é BELLO “ non si riduca solo ad uno slogan ,ma ad una realtà da poter ostentare con orgoglio. (di Saverio Zeppetella)

Pubblicato da red prov. “Alto Casertano-Matesino & d”