Si riporta di seguito il  comunicato con cui  la nostra Organizzazione con la costituenda Rete Nazionale partecipa domani alla manifestazione della FIOM a ROMA, aprendo il corteo con un trattore che è stato autorizzato. Da Caserta parteciperanno alcune delegazioni che si incontreranno in piazza Repubblica dove alle 12,30 si terrà una Conferenza stampa. Nel prevenire ogni possibile battuta idiota e fuori posto si sottolinea che tale partecipazione non ha nulla di ideologico nella storica teoria dei contadini alleati degli operai. Più che alleanza vi sono interessi comuni. La controparte dell’ agricoltura è fondamentalmente e in ogni momento Confindustria: -nel tabacco è emblematico-nel latte- vedi Tanzi e Parmalat -nell’Olio -nel vino-nel pomodoro-nei prezzi dei mezzi meccanici e chimici -nell’uso speculativo dei fotovoltaici e altro. Ma anche adesso nella stessa Mozzarella. Da quando è entrata Confindustria nel settore non si riesce più a fare un accordo interprofessionale civile e onesto. Ma c’e’ un comune interesse assai più generale che la cecità dei governanti, attuali e passati, non riesce a vedere: da sempre l’agricoltura, soprattutto al sud ha funzionato da cassa di compensazione con l’unità della famiglia contadina, difronte alle continue crisi industriali e alla cassa integrazione. Il part-time agricolo, soprattutto nel tabacco, ha avuto da sempre questo ruolo fondamentale. La contemporanea crisi agricola insieme a quella industriale finirà con il determinare un collasso economico e sociale disastroso. Lino Martone CICC-ALTRAGRICOLTURA Coordinamento Campano Caserta li 15 10 2010

IL LAVORO E’ UN BENE COMUNE SI AI DIRITTI NO AI RICATTI
Il 16 Ottobre una delegazione dei movimenti rurali contro la crisi saranno a Roma nella mobilitazione indetta dalla FIOM per i diritti del lavoro. Siamo nel mezzo di una crisi che può essere mortale per il 50% delle aziende agricole di questo Paese. Le nostre campagne corrono il rischio di essere desertificate dal lavoro di uomini e donne che per generazioni ne hanno garantito la tenuta sociale, culturale, economica ed ambientale. Contro questa crisi si sta sviluppando ed allargando la risposta degli agricoltori, dei pastori e degli allevatori che non accettano di assistere inermi alla chiusura delle loro attività. La spinta dei movimenti degli agricoltori in mobilitazione ha ottenuto nei mesi scorsi che diverse regioni abbiano
dichiarato lo stato di crisi eppure i provvedimenti regionali e nazionali capaci di affrontare la straordinarietà della situazione non sono arrivati; il parlamento, al contrario, ha votato una finanziaria che toglie risorse all’agricoltura. La crisi delle aree rurali, così, si è aggravata, l’agricoltura continua ad essere il settore produttivo che accusa le perdite più gravi, le aziende sono allo stremo e per migliaia di esse è sempre più reale il rischio della chiusura, per migliaia di famiglie di braccianti avanza lo spettro della disoccupazione. I redditi delle aziende agricole nei primi sei mesi di quest’anno sono crollati del -21%. Ovunque nelle campagne dilagano vecchi e nuovi caporali, l’usura, il capitale illegale e lo sfruttamento speculativo mentre la crisi delle aree rurali torna ad essere cancellata dalla discussione del Paese. Le nostre campagne, non possono essere svendute agli interessi di multinazionali, banche e sfruttatori. La dignità di chi lavora e produce va riconosciuta subito e la tutela delle aziende agricole e del patrimonio di lavoro e saperi che hanno garantito per millenni deve tornare ad essere una priorità nazionale perché coinvolge il destino di tutti i cittadini/consumatori, del loro territorio, di centinaia di migliaia di aziende e di lavoratori.
LA CRISI DELL’AGRICOLTURA NON E’ UGUALE PER TUTTI, LA COMPETIZIONE AL RIBASSO
PRODUCE: PERDITA DI REDDITO E DEGLI INVESTIMENTI PER GLI AGRICOLTORI E GLI ALLEVATORI, PERDITA DI DIRITTI E SALARIO PER I LAVORATORI, AUMENTO DI PREZZI ED UN CIBO SPESSO INSICURO PER I CONSUMATORI, GRANDI GUADAGNI PER SPECULATORI FINANZIARI, USURAI, GRANDE DISTRIBUZIONE E RETE
COMMERCIALE,  SISTEMA BANCARIO, APPARATI BUROCRATICI.
Per questo si esce dalla crisi delle campagne garantendo reddito alle aziende, diritti e salario a chi lavora, l’accesso ad un cibo sano ed a prezzi equi a tutti i cittadini. In una parola, scegliendo da che parte stare. Noi stiamo insieme a chi lotta per i diritti e la difesa del lavoro, ricordando a tutti che nelle aree rurali di questo Paese chi lavora la terra e
produce il cibo è una parte decisiva e strategica del patrimonio di lavoro nazionale. La delegazione degli agricoltori si concentrerà a Roma attorno ad un trattore in Piazza della Repubblica alle ore 12.30 di sabato 16 Ottobre. Alle ore 13 Invitiamo la stampa in Piazza della Repubblica nello spazio occupato dal trattore ad una conferenza stampa e ad un incontro in cui illustreremo le ragioni della presenza contadina nella manifestazione e presenteremo la piattaforma su cui nelle prossime settimane riprenderemo le mobilitazioni per chiedere al Governo Nazionale ed alle Regioni il rispetto degli impegni presi. Operai! Agricoltori! Precari! Abbiamo gli stessi avversari che ci negano il futuro, globalizziamo la lotta, globalizziamo la speranza. Per info: Gianni Fabbris 3486535908
Aderiscono: Altragricoltura, Tavolo Verde Puglia, Comitati in rete Sicilia, Movimento Terra è VitaSicilia, SIAAB (Sindacato Allevatori Bufalini), Associazioni e Comitati di Base di Agricoltori ed Allevatori (Comunicato inviato dal sindacalista Lino MARTONE)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”