Tratto dall’ EDITORIALE del 5 Novembre del giornale telematico edito dal “Centro di ricerca per la Pace e la Nonviolenza” di Viterbo, diretto dall’ autorevole dott. PEPPE SINI:

SE NON M’INGANNO (di Peppe SINI)

Se non m’ inganno, il 4 novembre 2011 e’ stata una giornata in cui alle sempre piu’ grottesche e scandalose parate militari che festeggiavano follemente la guerra “sola igiene del mondo”, si e’ contrapposta in tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, che hanno strappato dalle grinfie dei poteri assassini la commemorazione delle vittime della guerra, smascherando con cio’ stesso quanto di scellerato e di delirante vi e’ nel “festeggiare” le forze armate e il loro disumano mestiere: la guerra.

In tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, nell’ anniversario della fine per l’Italia dell’ immane carneficina della prima guerra mondiale, ha reso omaggio alle vittime della guerra nell’unico modo in cui cio’ e’ possibile: con l’impegno ad impedire che altre vittime vi siano.

E per impedire che altre vittime della guerra vi siano, occorre far cessare le guerre. E per far cessare le guerre occorre altresi’ il disarmo e la smilitarizzazione. E per far prevalere la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, e quindi la difesa del diritto alla vita di ogni essere umano, occorre questo e non altro che questo: la scelta della nonviolenza.

E’ di una evidenza solare.

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L’iniziativa delle commemorazioni nonviolente delle vittime della guerra, di tutte le vittime di tutte le guerre, ha segnato un passaggio decisivo e vorremmo che fosse altresi’ un punto di non ritorno: la nonviolenza esce dalla subalternita’ e si propone come rappresentativa del popolo italiano e dell’umanita’, si propone come giuriscostituente, si propone come l’etica pubblica e quindi la politica e l’amministrazione necessarie per affrontare la distretta presente, per offrire un futuro degno a un’umanita’ piagata e minacciata.

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E questa iniziativa – che abbiamo denominato “Ogni vittima ha il volto di Abele” per restituire concretezza ed esattezza alla percezione della verita’ effettuale, poiche’ la verita’ effettuale e’ che la politica bellica e razzista del governo italiano sta uccidendo dei concreti esseri umani -, questa iniziativa e’ in se stessa anche un programma politico essenziale ed ineludibile.

Le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre hanno infatti posto questioni fondamentali, hanno definito un campo d’azione, un programma d’intervento. Nel ricordo e nel nome delle vittime, per farla finita con la criminale follia delle guerre, degli eserciti e delle armi; per farla finita con tutte le uccisioni e le persecuzioni; per affermare finamente il rispetto rigoroso della legalita’ che salva le vite; per affermare finalmente il rispetto rigoroso della vita, della dignita’ e dei diritti di tutti gli esseri umani nell’unica casa comune dell’umanita’ intera.

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E questo programma politico di pace e di solidarieta’, del volto dell’altro e del principio responsabilita’, dell’amore agente che si prende cura dell’umanita’ e della biosfera, esprime alcun impegni immediati su cui convocare l’intero popolo italiano alla lotta per la verita’, per la legalita’, per la giustizia, per la fraternita’:

– che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

– che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

– che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e’ concretizzato il colpo di stato razzista;

– che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

– che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

– che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita’ e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo’ salvare l’umanita’.

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

 
Brano di Pace dedicato al 4 Novembre non festa retorica ma lutto: Ogni vittima ha il volto di Abele

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Supplemento de “La nonviolenza e’ in cammino”

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 30 del 5 novembre 2011

Per leggere l’intero foglio Ed.ne del 5 Novembre collegarsi a questo link:

 
Per leggere il foglio relativo alla giornata del 4 Novembre:” La Nonviolenza in cammino ” a cura del “Centro nazionale di documentazione  e di ricerca per la Pace e la Nonviolenza” di Viterbo, diretto dall’autorevole prof. Peppe Sini (già consigliere provinciale) collegarsi al seguente link: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2011/11/msg00008.html 
 

oppure: http://www.peacelink.it/liste/index.php?id=16

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-Segue articolo 2:

Voliamo la pace in alto… tre metri sopra il cielo!

Oggi 4 novembre è importante che l’articolo11, sia ricordato…
L’italia ripudia la guerra .
Ci siamo svegliati e in questo giorno uggioso sognando che si issasse
… la bandiera italiana con l’articolo11 ben visibile, non una bandiera
asservita ai mercati, alle industrie di armi…alle borse, agli
interessi geopolitici….ma che fosse una bandiera in grado di
portare davvero in alto pace.

Da diversi anni PeaceLink denuncia il carattere militarista e
mistificatorio che si cela dietro alla ricorrenza del 4 novembre,
giorno in cui si dovrebbe esprimere la vergogna e il lutto per
l’orrenda carneficina della prima guerra mondiale, e non festa per
una presunta vittoria. Quindi non puo’ che sostenere, partecipare e
far conoscere la campagna “Ogni vittima ha il volto di Abele”.

Oggi alle 14 per qualche momento…l’articolo 11 ha sventolato nel
cielo uggioso di Asti!
Domani e dopodomani starà a noi….fare in modo…che popoli e
persone non soccombano sotto i colpi delle armi costruite nelle
nostre fabbriche, che sia la volontà popolare a non farci spendere
soldi per le scuole in armi e in missioni di guerra .
ore 16,00 arrivano gli agenti e rimuovono il tutto, via il colore e
la speranza di bandiera e palloncini.
ore 17,00 ammaina bandiera ufficiale: quattro gatti in divisa, tristi
e infreddoliti, sotto la piggia, nessuno disturbi sacri riti marziali!
Basta con l’assurda celebrazione della gloria guerriera di una
Patria scalcinata!
I soldati, vittime più o meno consapevoli dei loschi affari di
personaggi senza scrupoli, ben imbottiti di buoni ideali, partono per
missioni che dietro alla parola “polizia internazionale” celano
sfruttamento di risorse, inquinamento, imperialismo.
Partono infervorati e molti tornano freddi, avvolti nel tricolore,
accolti con falsa pietà da chi li ha spediti al massacro.

Le armi non hanno e non potranno mai risolvere in maniera efficace e
duratura le crisi internazionali, se ne accorsero i Costituenti,
nell’estensione dell’art 11 della Costituzione della Repubblica
Italiana.
E’ quest’anno ancor piu’ importante.

Nel centesimo anniversario della prima avventura militare italiana in
Libia (se si imparasse che “historia magistrae vitae” quanto il
progresso umano farebbe un balzo in avanti), nel decimo anniversario
dell’inizio della guerra in Afghanistan e della “guerra infinita”,
festeggiare una guerra è un crimine e un atto disumano.

Oggi, come cinquant’anni fa, facciamo risuonare e ascoltiamo
l’appello che Aldo Capitini lancio’ al termine della Marcia Perugia-
Assisi: con la nonviolenza diciamo no ad ogni guerra, bandiamola dal
futuro dell’umanita’.
E’ questo l’unica umana scelta per commemorare i morti della prima
guerra mondiale, per ricordare i morti di ogni guerra.

Giampiero Monaca per “INDIGNATI ASTIGIANI”

DOPO IL 4 NOVEMBRE DALLA PARTE DELLE VITTIME. ALESSIO DI FLORIO: PER LA PACE, CONTRO LE GUERRE E GLI ESERCITI

Alessio Di Florio vive in Abruzzo dove vive tutt’ora. Sostenitore del Movimento Nonviolento e di associazioni e movimenti impegnati nella solidarieta’ internazionale, pacifista e ambientalista impegnato negli ultimi anni in campagne contro il razzismo e la violenza istituzionale in Italia (a partire dai Cie), nella denuncia della devastazione e della speculazione industriale ed edilizia e del business del malaffare e della malagestione del ciclo dei rifiuti, per la nascita del Parco Nazionale della Costa Teatina e la difesa dell’ambiente della costa abruzzese, contro l’infiltrazione mafiosa in Abruzzo, e in associazioni e movimenti come Pax Christi, l’Arci, il Wwf, l’Associazione antimafie “Rita Atria”, alcune cooperative del commercio equo e solidale, l’Abruzzo social forum, Noi siamo Chiesa, Libera ed altri. Collabora con Peacelink, del cui nodo abruzzese e’ responsabile, Unimondo, Girodivite, Censurati.it, Il Dialogo ed altri. Alcuni suoi articoli sono comparsi anche in altre riviste e siti internet d’informazione alternativa. Cfr. anche l’intervista in “Coi piedi per terra” n. 294]

“Il 4 novembre e’ da sempre una giornata importante per i pacifisti e i persuasi della nonviolenza. E’ la giornata che ci ricorda, ogni anno, l’importanza dell’impegno per la pace, contro le guerre e gli eserciti. Un impegno di cui l’umanita’ avra’ necessita’ fin quando esisteranno giornate che inneggiano alle stragi (vero nome di ogni guerra) e al militarismo. Il 4 novembre di quest’anno e’ apparso assumere una forza e un valore come in poche altre occasioni. Sono confluite quest’anno ricorrenze importanti (il decimo anniversario dell’attentato delle Torri Gemelle e dell’avvio della guerra permanente da parte di Bush, il centesimo anniversario della prima guerra italiana in Libia, il cinquantesimo della prima marcia-Perugia-Assisi) e la riflessione sulla crisi economica e sull’insostenibilita’ dello stile di vita portato avanti dal 20% dell’umanita’(una percentuale che si sta assottigliando sempre piu’, perche’ il capitalismo sta dividendo ulteriormente l’umanita’ in una torre d’avorio di ricchi privilegiati sempre meno numerosa e sempre piu’ persone impoverite e spogliate dei propri diritti essenziali anche nell’Occidente piu’ ricco del pianeta e difeso sempre piu’ da armamenti sempre piu’ costosi). Sin dall’avvio della campagna “Ogni vittima ha il volto di Abele” mi e’ sembrato di vedere maggior fermento, piu’ numerose iniziative di altri anni. Che, quest’anno, ha coinvolto anche il “mio” Abruzzo. La mattina di fronte a molte scuole di Pescara ragazze e ragazzi hanno distribuito il volantino dell’Abruzzo Social Forum “Non c’e’ nulla da festeggiare” (il cui testo e’ disponibile nel sito www.abruzzosocialforum.org). Nel pomeriggio a Vasto (provincia di Chieti) e’ stato allestito un gazebo in piazza. Sono state distribuite centinaia di volantini, si e’ cercato di coinvolgere le persone incontrate (alcune si sono fermate anche a discutere, a condividere sensazioni, riflessioni, idee, altre addirittura hanno voluto collaborare al volantinaggio), si e’ voluto denunciare lo scandalo dell’acquisto dei cacciabombardieri F-35 e chiedere a gran voce che il 4 novembre “cessi di essere il giorno in cui gli assassini irridono gli assassinati”. Ed e’ stato bellissimo, commovente, vedere che l’iniziativa e’ stata nelle mani di ragazzi e ragazze che, in alcuni casi, addirittura per la prima volta si accostavano a tematiche cosi’ importanti per la storia e l’avvenire dell’umanita’. Aprono un varco nel futuro, costruiscono mattoni di un presente migliore. Mentre gli adulti rimanevano nelle loro “tiepide case” o si preparavano alla retorica e militarista parata che si e’ tenuta la mattina successiva, loro si son volute impegnare per la pace, la nonviolenza, per chiedere che la loro scuola (si’, la loro, perche’ queste ragazze e questi ragazzi sentono l’istruzione come un loro diritto e l’istituzione che la dona come un patrimonio indispensabile dell’esistenza) non venga demolita dai tagli. E’ l'”I care” di don Milani che rivive generazioni dopo Barbiana. La nonviolenza e’ la via, la strada in costruzione. Da loro l’umanita’ torna a sognare, e impegnarsi perche’ diventi realta’ che “si svuotino gli arsenali e si riempiano i granai” com’ebbe a dire il Presidente Pertini”.( Fonte: La Nonviolenza in cammino)

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”