Caso ROGHI TOSSICI: Padre MAURIZIO  Patriciello, il parroco “Coraggio” di una parrocchia di Caivano, che da tempo sta denunciando il disastro dei Roghi tossici per l’unico obiettivo di tutelare la salute pubblica e difendere la vita, durante la riunione con il Prefetto di Napoli avvenuta lo scorso mercoledi, in merito a quanto stava denunciando apertamente, è stato aspramente rimproverato dal Prefetto di NAPOLI, che, forse infastidito per la chiarezza con cui padre Patriciello cercava di spiegare il genocidio che sta avvenendo nella nostra Campania Infelix, ha cercato di “zittirlo”. Una storia che ha davvero dell’ incredibile! Mettere a tacere con una banalissima scusa un testimone diretto di un genocidio in corso che sta devastando la nostra terra…A questo punto nasce spontanea una domanda: Ma il Prefetto a che gioco stava giocando? A voi l’ardua sentenza….Di seguito riportiamo il commento di Padre Patriciello pubblicato sulla sua pagina di Facebook.

Ieri, mercoledì 17 ottobre 2012, il Prefetto di Napoli, ha riconvocato i sindaci del Napoletano, le Forze dell’ ordine, Provincia, Regione e associazioni per la inquietante questione dei rifiuti industriali interrati o bruciati nelle nostre campagne. È stato firmato anche un protocollo di intesa. Tutto procedeva secondo copione. Il dramma che viviamo sulla nostra pelle in prefettura sembra ridim ensionarsi terribilmente. Ognuno portava i dati delle cose fatte. Ci sono stati tanti fermi… Tanti sequestri… Tanti contravvenzioni, eccetera. Preso la parola, stavo spiegando ciò che vedo con i miei occhi nelle nostre campagne e che lascia orripilati tutti i giornalisti che vi accompagno. Stavo dicendo che nelle campagne tra Succivo e Marcianise ci sono cumuli di eternit all’amianto da tantissimo tempo. Amianto ormai sbriciolato e portato via dal vento. Pericolosissimo. Basta una piccola quantità per procurare il mesotelioma. La cosa, evidentemente, non è piaciuta al Prefetto di Napoli. Infatti è intervenuto drasticamente rimproverando il sottoscritto. Il motivo? Ho quasi vergogna a dirvelo. Accanto al Prefetto di Napoli sedeva quello di Caserta che è una gentilissima signora. Bene, rivolgendomi a lei, io ho fatto il grave errore di chiamarla semplicemente “ signora” e non “ signora Prefetto”. Peccato mortale agli occhi di costui. Anzi, addirittura, sacrilegio. La verità, naturalmente, era un’altra. Al Prefetto di Napoli dispiaceva terribilmente ciò che diceva il prete di periferia che – con il “ Coordinamento comitati fuochi” – ha portato all’attenzione nazionale e internazionale la sciagura che angoscia e uccide la “ Terra dei veleni”. Il prete che ha invitato e ricevuto nella sua parrocchia la “Commissione Bilaterale Ecomafie” con il suo Presidente, Gaetano Pecorella, alla quel sono state consegnate decine di testimonianze fotografiche dei roghi e delle discariche abusive. Con una mossa a sorpresa, quindi, ha tentato di sviare il discorso. Le cose stanno così. Dispiace. Addolora. Scoraggia. Deprime. Inutile dire che la signora Prefetto di Caserta non era per niente rimasta scandalizzata dall’essere chiamata da un prete “ signora” e non “ signora Prefetto”. Padre Maurizio PATRICIELLO.

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”