“Guerra del Volturno”– ( di Giovanni  Lafirenze) È il primo ottobre del 1943, le truppe angloamericane occupano Foggia e tentano di entrare a Napoli. Dall’aeroporto di Crotone decollano due squadriglie di bombardieri per colpire Formia e Gaeta, ma molti ordigni vengono sganciati anche su SS. Cosma e Damiano, Minturno e Castelforte. La guerra di terra infuria tra la valle del Volturno, Isernia e Benevento. Due giorni dopo alcune unità dell’esercito angloamericano riescono ad entrare a Benevento e il 6 ottobre anche a Napoli. I reparti germanici continuano a ritirarsi verso nord e il 16 ottobre, dopo una drammatica battaglia, è liberata anche Caiazzo. Due giorni dopo il contingente italiano prende il nome di “Corpo Italiano di Liberazione”. Il 20 ottobre i genieri tedeschi posano 250.000 mine tra Ostia ed il Garigliano. Gli alleati ricambiano lo stesso giorno bombardando Civitavecchia. La guerra in Italia continua ancora per altri due anni, seminando morte e rovine su tutta la nostra penisola. Nasce la guerra civile, che divide l’Italia tra più ideologie e la costringe a battaglie fratricide, e tutto ciò continua fino al 2 maggio, quando i tedeschi, almeno in Italia, si arrendono. Il 12 giugno il Governo Bonomi si dimette ed il Re affida il nuovo incarico a Ferruccio Parri. È la fine della tragedia bellica in Italia. Sessantatreanni passano velocemente; oggi l’Italia è completamente ricostruita e a SS Cosma e Damiano nessuno ha più ricordi dei caldi venti di guerra…

LA CRONACA

…Ciò fino al febbraio del 2007. Vale a dire il giorno che da un terreno adiacente ad una villa privata, nel mezzo di semplici lavori di riordino spunta una mina anticarro tedesca. Qualcuno si spaventa e corre ad avvisare i Carabinieri di zona, i quali effettuano il sopraluogo. Accertano, valutano l’ordigno e recintano l’area del rinvenimento. I militari dell’Arma sollecitano il 6° Reparto Pionieri di Roma, che giungono sul posto in tempo per capire che le mine sono numerose. A questo punto sono chiamati in causa anche gli uomini del 10° Reparto Infrastrutture Genio di Napoli, guidati dal Dott. Mario Attardi. Alla fine del duro lavoro i militari contano gli ordigni: sono quasi 100. Non basta, sono stati scovati anche 165 pezzi d’esplosivo. Non è finita. La stratigrafia del terreno all’interno dello scavo, desta l’attenzione dei militari. Per loro è un cratere causato dall’esplosione di una bomba d’aereo, utilizzato dalle truppe germaniche per sbarazzarsi d’ogni impedimento ad urgenti ritirate. Un anziano del paese vola con i ricordi verso quel primo ottobre del 1943 e racconta del tragico attacco dal cielo, confermando la perizia dei militari nello stabilire la presenza del cratere di bomba d’aereo all’interno scavo. Un altro anziano testimone confessa, che da ragazzino in compagnia dei suoi amici la curiosità li spingeva a spiare, i militari tedeschi indaffarati nella posa delle mine. È vero, il tempo passa, ma la guerra in Italia ha lasciato numerosi e insidiosi ricordi come questi ordigni e, grazie ad uomini come il Dott. Attardi, Il Capitano Tosco, l’Assistente Tecnico Postiglione, il Maresciallo Dalterio e numerosi rastrellatori civili si continua a lottare contro questa guerra sepolta. (Articolo a cura dello storico Giovanni Lafirenze )

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”

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