Filignano(Is)- (di Michele VIsco) sul ridimensionamento scolastico interviene il sindaco Lorenzo Lorenzo Coia sindaco di Filignano Coia”(nella foto).  Dopo l’approvazione della modifica all’articolo 3 del decreto 154 tutto slitta a giugno, ma i piccoli comuni devono tenere alta la guardia e lavorare da subito”. Sono tempi duri per la scuola e soprattutto per i piccoli comuni che quotidianamente devono combattere contro lo spettro dello spopolamento e con gli esigui numeri di alunni presenti all’interno degli istituti scolastici. In merito all’attuale situazione e conseguentemente alla riunione andata deserta presso la sede della Provincia di Isernia, è intervenuto il primo cittadino di Filignano, Lorenzo Coia, da sempre impegnato nell’ambito del sociale e rappresentante Anci piccoli comuni. “La riunione di giovedì 13 novembre – scrive Lorenzo Coia – è andata deserta per la seconda volta, il prossimo giovedì 20 novembre cerchiamo di esserci. Nei giorni scorsi il senato ha approvato all’unanimità (solo 2 astensioni) le modifiche all’articolo 3 del decreto 154 che fa slittare al mese di giugno il termine per la presentazione del piano di ridimensionamento scolastico, che avrà efficacia dall’anno scolastico 2010/2011. Scongiurata l’ipotesi di commissariamento per le regioni inadempienti e ribadita la competenza in materia a regioni ed enti locali, di concreto con il governo. Non si sopprimeranno le aule – precisa il primo cittadini di Filignano – in particolare nei piccoli centri, ma si suggerisce a regioni ed enti locali di non aprirne di nuova ma di procedere ad accorpamenti, da subito parte il piano di accorpamento delle direzioni o istituti comprensivi al di sotto della soglia dei 500 alunni. Un respiro di sollievo, dopo le battaglie che gli enti locali, anche attraverso l’Anci, avevano condotto per raggiungere lo stesso obiettivo di contenimento e razionalizzazione ma con una concertazione tra i soggetti interessati. Nel Molise erano 36 i piccoli comuni a rischio di chiusura delle scuole per ridotti limiti di popolazione scolastica (il decreto abbassava la soglia a 50 alunni). In provincia di Isernia agli attuali 9 comuni senza scuole se ne sarebbero aggiunti molti altri, specialmente nei piccoli centri montani, come quelli della Valle del Volturno. La recente indagine di Legambiente e Confcommercio li definisce “Comuni analfabeti”, dove lo spopolamento e la mancanza di servizi (in primis la scuola) aumentano il disagio insediativi. La prossima riunione tra gli amministratori – conclude Lorenzo Coia – è l’occasione buona per affrontare globalmente il problema di un sistema formativo a rete, che riesca a coniugare servizi formativi di qualità, sistema di trasporti adeguati, presenza diffusa sul territorio di agenzie educative differenziate e quant’altro. Siamo consapevoli che non si può andare in paradiso a dispetto dei santi e i numeri ci penalizzano, la le istituzioni hanno il dovere di confrontarsi su queste tematiche elaborando un’ipotesi ragionevole di razionalizzazione che coniughi le esigenze e dia una chiave di lettura del territorio che la cruda logica dei numeri e dei decreti non può dare. Non sprechiamo questa occasione, saremo giudicati per le scelte che faremo o che altri faranno per noi, ma siamo noi a rappresentare le esigenze e le speranze del territorio”. (Articolo a cura del giornalista MICHELE VISCO)
Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”