Riceviamo e pubblichiamo di seguito l’ennesimo appello del malato di Caiazzo(Ce), affetto da varie patologie non riconosciute dallo stato. In coda per maggiori chiarimenti ed informazioni sono riportati i contatti e-mail. Inoltre collegandosi link di seguito si potrà accedere alla pagina dell’articolo sotto, completa di foto.

http://www.disabiledoc.it/it/?p=655

Roberto ha 44 anni, è nato in Toscana, ma alla morte dei genitori si trasferì presso la sua sola parente, una zia che è stata ed è per lui una seconda madre e che vive a Caiazzo, un paesino in provincia di Caserta. Una storia comune, dunque. Roberto tra il suo stipendio e la pensione dell’anziana zia in qualche modo se la cavavano. Senza sfarzi, s’intende. Viveva in una casa semidiroccata, ma non si poteva permettere altro. Poi, nel 2005, Roberto cominciò a star male. Si sentiva stanco, dolorante, aveva frequenti mal di testa. Passò di medico in medico. Per farla breve, gli fu diagnosticata una sindrome poco conosciuta e poco tenuta in considerazione, SINDROME DA AFFATICAMENTO CRONICO con associata FIBROMIALGIA. Certo, i nomi, dicono poco. Bisogna dare un’occhiata più da vicino, per capire quanto subdole siano queste patologie.”Stanchezza cronica” per il tipo di disturbi che comportano, rendendo spesso impossibile svolgere un’attività lavorativa normale: porta dolori muscolari costanti, anche a riposo, in tutto il corpo e una ipersensibilità della pelle e degli organi di senso: basta il minimo contatto ad aumentare il dolore, ma basta anche una luce, un suono. Il mal di testa è intollerabile e costante. Depressione ed attacchi d’ansia si accompagnano costantemente al progredire della malattia. La situazione era già grave nel 2005, tant’è che gli fu riconosciuta un’invalidità del 70%. Tuttavia Roberto cercava di continuare a vivere e a lavorare. E come se i suoi problemi non fossero stati sufficienti, la casa in cui viveva fu giudicata pericolante, e si ritrovò con l’anziana zia a doversi trovare una sistemazione con i pochi soldi disponibili, che per giunta servivano anche per le cure mediche. Venne loro in aiuto il Vescovo, che affittò per loro un appartamento. Trecentoventi euro al mese, pagati dalla Caritas, in attesa di una sistemazione definitiva. Ma il calvario di Roberto non era finito. Un’ischemia cerebrale gli ha causato la totale cecità all’occhio sinistro, la totale sordità all’orecchio sinistro, una grave vescica neurologica, con uso di ausili, e un’andatura paraparetico spastica, con uso di stampella. Come se tutto ciò, non fosse già sufficiente ad abbattere un grosso elefante, c’è dell’altro, una spondilite anchilosante, varie ernie discali, varie protrusioni e varie cisti di Tarlov. Cosa significa?? DOLORE, dolore e dolore,ventiquattro ore su ventiquattro, devi limitarte i movimenti, hai bisogno di qualcuno che ti allacci le scarpe e ti aiuti a vestire, ecc, ecc. Da sei mesi non può più lavorare, tra non molto scatterà il licenziamento o l’aspettativa senza stipendio, in più, il Vescovo ha difficoltà a pagare oltre l’affitto della casa in cui Roberto abita con la vecchia zia, in realtà il Vescovo ha aiutato tantissimo Roberto, con visite mediche, esami, viaggi fuori regione, ecc, ecc, ma certo non ha una cassa infinita. In tutto questo, vi chiederete il Sindaco del paese geometra Stefano Giaquinto e i servizi sociali cosa abbiano fatto? NIENTE, NIENTE e NIENTE!! Poi, un giorno, qualcuno gli dice che può chiedere la pensione per inabilità. E’ una pensione che spetta ai lavoratori affetti da un’infermità fisica o mentale che possono far valere determinati requisiti contributivi. Roberto i requisiti contributivi li ha, l’infermità fisica è indiscutibile e comprovata dai referti medico-legali. L’infermità, però, deve essere accertata dai medici dell’Inps e deve essere tale da provocare una assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi lavoro. Dunque, Roberto va all’INPS a fare la sua brava visita. All’INPS, si sa, son tutti oberati di lavoro, talmente oberati che a Roberto hanno dato sì e no un’occhiata. Dopo qualche giorno è arrivato l’esito, firmato da tale Dott.ssa Giuseppina Gadola, dell’INPS di Caserta: l’esimia signora sostiene che lo stato di Roberto non sia tale da “determinare un’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa”, tali da determinare una permanente riduzione a meno di un terzo della capacità di lavoro in occupazioni confacenti alle attitudini personali”. Ebbene io la signora Giuseppina Gadola la vorrei personalmente conoscere e, sempre personalmente, le vorrei sottoporre qualche quesito. Vorrei, per esempio, che mi illuminasse sulla possibilità che ha Roberto di continuare a lavorare è cieco da un occhio, sordo da un orecchio, non può camminare senza stampella e se anche deve stare in piedi riesce a reggere pochissimo, ha il cuore a pezzi, l’asma, per fare pipì deve mettersi il catetere, per tacere del resto. Vorrei che mi spiegasse come fa, secondo il suo illuminato parere, un uomo in così gravi condizioni a trovarsi un altro lavoro “confacente alle sue attitudini personali” e per di più vivendo in un paesino come Caiazzo, non nel centro di Stoccolma. E intanto, per la casa come si fa? A Caiazzo non ci sono case popolari: Roberto e la zia, che l’affitto non se lo possono permettere, dovrebbero andare a dormire sotto un ponte. Per fortuna è intervenuto il Comune, nella persona del sindaco, Stefano Giaquinto, che ha avuto l’illuminante idea di assegnare a Roberto e all’anziana zia, una casa sita in cima ad uno scalone in un antico vicolo, che per un disabile arrivarci, significherebbe come a “VOLARE” ma un po’ di buon senso!! Certo ci vuole una bella dose d’intelligenza per assegnare ad una persona disabile una casa in cima alla barriera architettonica per eccellenza. ORA BASTA!!! Comune, Provincia, Regione, vari Ministeri, Presidenza della Repubblica. DEVONO MUOVERSI! Noi cittadini ITALIANI LO PRETENDIAMO!!!!!

Chiunque volesse mettersi in contatto con Roberto,può farlo roberto.diiorio@alice.it

Quello che vi chiediamo è di inviare una e mail alla presidenza della repubblica www.quirinale.it poi cliccate su posta e a TUTTI gli indirizzi e mail del Comune di Caiazzo(Caserta) www.comune.caiazzo.ce.it cliccate su e mail, poi www.provincia.caserta.it cliccate su settori e uffici ed infine AMauro@solidarietasociale.gov.it

SAPPIAMO DI CHIEDERE MOLTO, CHE DIO VE NE RENDA MERITO!!!!!!!!

Si consiglia di inviare anche un’e-mail al Ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, che serve proprio in questi casi. Collegarsi al link di seguito:

http://www.solidarietasociale.gov.it/solidarietasociale/ms/ministro/

e-mail:

invita@solidarietasociale.gov.it ; caroministro@solidarietasociale.gov.it ;

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & dintorni” (P.s: “Forza ROBERTO“!!!)