“Gheddafi, addio per sempre” Bengasi festeggia la liberazioneNelle strade della capitale degli insorti la gioia tra le macerie. I poliziotti sono fuggiti tutti. Il servizio d’ordine è in mano ai ragazzi, tutti giovanissimi

(dal nostro inviato PIETRO DEL RE)

BENGASI – Dal penitenziario assaltato venerdì scorso, alla sontuosa caserma dei pretoriani del Colonnello bruciata due giorni fa, i luoghi della rivolta sono già diventati tappe di pellegrinaggio. Nella Bengasi post Gheddafi non c’è più un solo poliziotto. Sono fuggiti tutti o passati dalla parte dei vincitori. A ogni angolo di strada, i ragazzini offrono il loro contributo alla rivoluzione, dirigendo il traffico con piglio marziale e distribuendo ai passanti le stellette strappate da divise dismesse in fretta e furia. Ma il primo sacrario cittadino è la piazza dove, domenica, sotto il piombo dell’esercito sono cadute 300 persone. Da allora è presieduta giorno e notte da folti drappelli di giovani che, facendo sgommare i loro potenti pick-up, inneggiano a un Continua a leggere