Terremoto Emilia Romagna 20 Maggio 2012


Le indagini multidisciplinari eseguite nelle aree epicentrali di recenti sismi hanno consentito di individuare le evidenze di effetti locali definibili eccezionali; sembra che non si trovi traccia (altro…)

Sisma in Emilia: parmigiano in superficie e…gruviera nel sottosuolo?

I disastrosi sismi iniziati il 20 maggio 2012 in Emilia al confine con Lombardia e Veneto sono stati caratterizzati da non elevata magnitudo e da catastrofici effetti locali che hanno duramente colpito numerosi monumenti, abitazioni e impianti produttivi causando circa 30 vittime, centinaia di feriti e migliaia di senzatetto. La superficie del suolo era occupata da centinaia di impianti produttivi di grande importanza tecnologica e socio-economica: una produzione simbolo di eccellenza della pianura è senz’altro quella del parmigiano, rinomato in tutto il mondo. Purtroppo i problemi sono stati creati  dalle sabbie presenti nelle prime decine di metri del sottosuolo. Stabili e ricche d’acqua superficiale in condizioni normali: diventate “sabbie mobili” sotto le sollecitazioni sismiche. E più in profondità, come stanno le cose?

Era noto che nel sottosuolo, ad alcune migliaia di metri di profondità, vi fossero faglie attive in grado di generare terremoti. Prevalentemente dopo la seconda guerra mondiale le ricerche di idrocarburi avevano messo in evidenza che al di sotto della piatta pianura vi erano delle grandi strutture compressive che interessavano la copertura sedimentaria per diverse migliaia di metri: il così detto “arco di Ferrara”. Nella parte sommitale di tali strutture, che costituiscono il fronte sepolto attivo dell’avampaese deformato, soggetto a continua compressione in seguito al relativo avvicinamento delle masse continentali dell’Africa ed Europa sono stati rinvenuti vari giacimenti di idrocarburi per cui prevalentemente dalla seconda metà del secolo scorso il sottosuolo è stato interessato da numerose e diversificate attività che solitamente caratterizzano l’estrazione minerale. La profondità raggiunta dai pozzi e dalle connesse attività, in base ai dati reperibili in rete, si aggira sui tremila-cinquemila metri.

Le perforazioni profonde hanno messo in luce che nel sottosuolo dell’arco ferrarese si trova una anomalia termica positiva, cioè i fluidi che saturano le rocce sono più caldi di quanto dovrebbero essere normalmente. Si tratta di una notevole risorsa naturale che è utilizzata dalla città di Ferrara che dispone di un diffuso e funzionale impianto di teleriscaldamento: da un pozzo viene estratta acqua calda che circolando in apposite tubazioni fornisce calore agli edifici urbani per poi essere reiniettata nel sottosuolo mediante un altro pozzo profondo. La Regione Emilia, in base alle notizie disponibili, ha previsto una ulteriore valorizzazione della risorsa. Si trovano dati relativi a vari pozzi, più profondi di quelli petroliferi, che sfiorano i 7000 metri, anche nella zona epicentrale dei sismi di maggio 2012.

Tabella 1 – Principali caratteristiche delle aree potenzialmente idonee ai fini del confinamento geologico della CO2 in Italia

In rete si può consultare qualche documento relativo al CCS (Carbon Capture & Storage) che costituisce una delle tecnologie individuate come prioritarie dallo Strategic Energy Technology (SET) Plan della Commissione europea, al fine di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del Programma EU 2020. Anche l’Italia partecipa da protagonista agli sforzi internazionali in atto per far sì che la CCS diventi una realtà che sia economicamente percorribile, preservando l’ambiente e la salute. Oltre alle varie attività di ricerca svolte dagli Enti di ricerca e dalle Università, l’iniziativa più significativa e  di tipo più sperimentale – dimostrativo è stata intrapresa da ENEL ed ENI. L’ENI si appresta ad usare il sito di stoccaggio di Cortemaggiore, che ha ricevuto il 14 aprile 2011 il via libera dalla Commissione VIA e VAS del Ministero dell’Ambiente e dal Ministero dei beni culturali. Il Decreto VIA per l’impianto dell’ENI di stoccaggio di CO2 a Cortemaggiore è disponibile al pubblico sul sito del Ministero. Entra così nella sua fase operativa il progetto che prevede, nel sito localizzato a cavallo dei comuni di Cortemaggiore e Besenzone in provincia di Piacenza, l’iniezione di 24.000 tonnellate di CO2 nell’arco di 3 anni a 1500 metri di profondità; qui la CO2 sarà permanentemente sequestrata, e l’ENI provvederà al monitoraggio ed alla verifica della stabilità e della sicurezza dello stoccaggio. La prima applicazione su scala industriale di CCS sarà realizzata da Enel nella nuova centrale a carbone di Porto Tolle, (Rovigo). Il nuovo progetto, uno dei sei grandi progetti dimostrativi europei, tratterà 810 mila metri cubi l’ora di fumi (il 40% di quelli di uno dei tre gruppi da 660 MW con cui sarà equipaggiata la centrale) separando fino a un milione di tonnellate l’anno di CO2, che saranno trasportate mediante gasdotto e confinate in un acquifero salino profondo sotto il fondo del mare Adriatico. Lo INGV con il Dipartimento di Scienze geologiche dell’Università di Roma Tre e il CESI Ricerca (ora RSE) ha sviluppato con un nuovo approccio metodologico un database georeferenziato (GIS) dedicato alla qualificazione per qualità e profondità delle coperture rocciose (caprock) degli acquiferi salini per lo stoccaggio geologico della CO2 in Italia. La qualità e la distribuzione dei caprock in falda profonda sono stati definite analizzando i 1291 report di perforazioni al di sotto degli di 800 metri, tra i 7575 perforati negli ultimi 50 anni in Italia, secondo i dati dall’Ufficio Nazionale Italiano Minerario per gli Idrocarburi e la Geotermia (UNMIG). Le aree di potenziale stoccaggio della CO2 sono caratterizzate da caprock omogenei e da una falda acquifera sottostante. Un requisito ritenuto indispensabile per l’utilizzo di serbatoi profondi naturali è rappresentato dalla sismicità locale che deve essere bassa o assente.

Fig. 2 – Ubicazione delle aree potenzialmente idonee ai fini del confinamento geologico della CO2 in Italia.

Allora? Le attività umane legali sulla superficie del suolo sono controllate! E quelle nel sottosuolo? Per le attività umane sulla superficie del suolo in aree sismiche, e che sono caratterizzate da faglie sismogenetiche nel sottosuolo ad alcuni chilometri di profondità, vi sono delle leggi che devono essere rispettate. Sorprende che vi sia un libertà d’azione nel sottosuolo addirittura sulle faglie sismogenetiche.

Negli ultimi 50 anni ben 7575 pozzi profondi sono stati perforati in Italia, molte decine sulle faglie sismogenetiche come nell’area epicentrale emiliana.

Numerosi pozzi profondi alcune migliaia di metri sono stati perforati e altri se ne faranno nell’Alta val D’Agri, in Basilicata al confine con la Campania, nell’area epicentrale del disastroso sisma del 1857 di “potenza” significativamente superiore all’evento del 20 maggio 2012 in Emilia.

Lo scorso anno l’ENI ha richiesto e ottenuto dalla Regione Basilicata, con deliberazione della Giunta Regionale n. 1005 del 12/7/2011, l’autorizzazione alla reiniezione di liquidi provenienti dalla lavorazione del Centro Olii Val D’agri nel pozzo “Monte Alpi 9 che si trova a circa 800 metri dalla faglia ritenuta attiva di Grumento Nova. Nello scorso mese di Aprile, il Consiglio Comunale di Grumento Nova (PZ), avvalendosi del principio di salvaguardia del territorio, ha approvato all’unanimità una deliberazione con la quale si esprime parere contrario alla richiesta dell’Eni in quanto oltre a determinare un rischio di inquinamento delle falde
sotterranee le attività dell’ENI in profondità possono interagire con le attività sismiche naturali del territorio.

Il timore della piccola comunità di Grumento Nova richiama l’attenzione dei cittadini italiani: timore esagerato? Timore fondato? Facciamo chiarezza, approfondendo in maniera trasparente la conoscenza delle diversificate attività già eseguite negli ultimi 60 anni, attualmente in atto e previste nel prossimo futuro nel sottosuolo caratterizzato da faglie sismogenetiche.

Facendo riferimento alla figura 2 si vede che le aree denominate Emilia 1 e mare sembra che comprendano parte dell’arco ferrarese e le aree marine sismicamente attive.

Per quanto riguarda i pozzi profondi realizzati in passato per vari scopi nell’area epicentrale di fine maggio 2012 in Emilia si fa presente che numerose perforazioni si sono spinte a profondità alle quali si sono verificati vari epicentri. Una perforazione di per se non desta preoccupazioni: eventuali problemi possono essere connessi alle eventuali attività che solitamente caratterizzano le attività estrattive sulle faglie sismogenetiche.

In base ai dati sismologici resi noti dall’INGV si evince che le faglie sismogenetiche dell’area epicentrale degli eventi di fine maggio 2012 si rinvengono prevalentemente a profondità comprese tra 8 e 3 chilometri di profondità: l’ipocentro dell’evento del 20 maggio è stato ubicato a circa 6 km di profondità.

Il fronte dell’arco ferrarese da diversi secoli è stato interessato dalla compressione causata dai movimenti relativi tra i continenti africano ed europeo. Da diversi secoli non si è manifestata sismicità significativa nell’area epicentrale del 20 maggio 2012. Le rocce del sottosuolo, prima delle rotture e scorrimenti di faglia iniziati il 20 maggio, hanno incamerato energia potenziale per circa 400 anni. Quando nella seconda metà del secolo scorso sono iniziate le perforazioni sull’ arco ferrarese vi era già una notevole energia potenziale accumulata nelle rocce prevalentemente carbonatiche comprese tra circa 8 e circa 3 chilometri di profondità che sopportavano gli “attriti” tra il “prisma instabile” spinto verso nord e quello “resistente”. Deve essere accertato cosa sia stato eseguito nei pozzi profondi negli ultimi 60 anni circa e non solo negli ultimi anni. E’ evidente che l’energia che ha scatenato gli eventi sismici è di tipo naturale e tettonico. Attività umane non possono mai scatenare una sequenza di eventi sismici in una zona nella quale non vi sia energia potenziale accumulata per motivi tettonici.

Varie dichiarazioni (di rappresentanti di istituzioni pubbliche e associazioni private) hanno evidenziato che i sismi sono di origine naturale; hanno sorvolato sull’eventuale influenza umana nell’anticipare la crisi sismica. Anticipare gli eventi sismici può voler dire che se essi si fossero verificati “naturalmente” tra qualche decina di anni, appropriati interventi ingegneristici sui manufatti crollati li avrebbero potuto adeguatamente consolidare. Nelle dichiarazioni si da per certo che gli ipocentri si trovino a profondità superiore a quella raggiunta dai pozzi; non si fa riferimento ai pozzi profondi geotermici che superano per profondità quella dell’epicentro del sisma del 20 maggio. Nelle stesse dichiarazioni si da per scontato che gli autori delle affermazioni siano perfettamente al corrente di tutte le attività eseguite negli ultimi 60 anni nei pozzi profondi; evidentemente si fa riferimento a dati di consulenze continue e documentate prestate da decine di anni alle varie società. Se si tratta di consulenze o di rapporti di lavoro o collaborazione con le società che hanno operato ed operano nel sottosuolo le dichiarazioni possono sembrare “originali” specialmente perchè non richieste e fatte in sostituzione di quelle ufficiali delle organizzazioni pubbliche che concedono e controllano le attività nel sottosuolo.

Il problema da accertare, per la sicurezza di cittadini e dell’assetto socio-economico del territorio caratterizzato da faglie attive e sismogenetiche nel sottosuolo e per fugare ipotesi di eventuali responsabilità umane, è l’eventuale ruolo di attività umane diversificate nel sottosuolo esplicate in un periodo di circa 60 anni.

Una adeguata riflessione va fatta su tutte le attività nel sottosuolo fatte in passato, in corso e previste nelle aree caratterizzate da faglie sismogenetiche al fine di mettere a punto adeguamenti legislativi che garantiscano la sicurezza dei cittadini, delle risorse naturali profonde e superficiali.

Ma chi fa queste riflessioni in maniera trasparente e nell’interesse di tutti i cittadini?

A cura del Prof. Franco Ortolani Ordinario di Geologia Università di Napoli Federico II, 20 giugno 2012

Pubblicato da red. prov. “Alto Casertano-Matesino & d”

La Commissione nazionale “grandi rischi” e…i prossimi terremoti.

Nei giorni scorsi alcune dichiarazioni del presidente della Commissione hanno attirato l’attenzione e fatto discutere. Al fine di meglio inquadrare le dichiarazioni fatte vediamo cosa deve fare e quali sono i membri della commissione. Precisiamo che la Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi è la struttura di collegamento tra il Servizio Nazionale della Protezione Civile e la comunità scientifica. La sua funzione principale è fornire pareri di carattere tecnico-scientifico su quesiti del Capo Dipartimento e dare indicazioni su come migliorare la capacita di valutazione, previsione e prevenzione dei diversi rischi.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore Berlusconi ha nominato lo scorso anno i componenti dell’ Ufficio di Presidenza della Commissione nazionale per la previsione e prevenzione dei grandi rischi: l’on. Giuseppe Continua a leggere

San Potito Sannitico(Ce)– (di Michela Vigliotti) L’Agriturismo San Cassiano intraprende un progetto di solidarietà a favore dei terremotati dell’Emilia Romagna. Stasera( sabato 9 giugno) sarà possibile prenotare la “Social Dinner”, una cena sociale dunque, che consiste nell’offrire, a quanti vorranno, un menù, che comprende aperitivo, antipasto, un primo piatto, un secondo di carne, una bottiglia di vino e un drink, di venticinque Continua a leggere

Terremoto Allerta Faglia Matese–  Raccogliamo l’ appello di una lettrice che fortemente preoccupata per il fenomeno dell’ aumento delle scosse sismiche che si sta verificando  un pò in tutt’ Italia, dopo l’ ultima esperienza del terremoto dell’ Irpinia dell’ 80 che segnò una tragica pagina della storia nella nostra Regione Campania, dopo quella recente del terremoto aquilano, e ultima ancora,  quella del terremoto  in Emilia,  ha scritto al nostro portale per chiederci aiuto:  “bisogna trovare assolutamente un modo per far installare i precursori sismici al radon sulla faglia del Matese. Quì saltiamo tutti in aria se si attiva la faglia!”. L’appello dunque che lanciamo a tutte le realtà scientifiche, alle Istituzioni ed in primis ai SINDACI della vastissima zona del Continua a leggere

Sarebbe il caso di ricordare che cosa avvenne il due giugno di sessantasei anni fa. In tale data il popolo italiano decise di dar vita a una Repubblica fondata sul lavoro, abbandonando l’infausta e antidemocratica forma di Stato monarchica che ci aveva appena regalato, dopo sessantuno anni di oppressione e altri venti di fascismo, tre anni di guerra devastante e sanguinosa. Continua a leggere

DA IMPARARE, STAMPARE E DIFFONDERE AMPIAMENTE, per essere PREPARATI ad AFFRONTARE LE CALAMITA’ e le EMERGENZE…

La terra comincia a tremare e subito scatta la paura: è questo il vero nemico in caso di terremoto, il panico. Cosa fare in questi casi? Ce lo spiega la Protezione Civile che ha messo a punto un decalogo sul proprio sito web in cui dà consigli alla popolazione. Piccole regole che potrebbero salvare la vita. Continua a leggere

Le vittime sono 17, 15mila gli sfollati. Sisma anche in Campania e Basilicata. Il ministro Clini: «Necessario piano per il territorio». Confindustria: 13mila posti di lavoro a rischio. Raffiche di sciami sismici in aumento. Che sta succedendo?

Emilia Romagna – Sono state una quarantina le scosse di terremoto registrate durante la notte nella zona dell’ Emilia Romagna Continua a leggere

Cari amici Sabato due Giugno faremo la nostra PARATA!
Da giorni con alcuni amici avevamo deciso di trovarci sabato mattina( e domenica mattina per chi non potra’ venire sabato)
a Bologna ,come prima stella e associazioni unite con la Prima Stella Onlus,per portare i nostri aiuti raccolti in tutta Italia personalmente,nei campi di accoglienza. Continua a leggere

Nel corso delle ultime ore, oltre alle numerose scosse in Emilia Romagna, si è verificata una scossa di magnitudo 3.0 tra Campania e Basilicata.

Questa mattina poco dopo le cinque si è verificato un sisma di magnitudo 3.0 al largo delle coste tra Campania e Basilicata, in particolare tra le province di Salerno e Potenza. Secondo i rilievi Continua a leggere

Di seguito si riporta la nota dell’ Ingv diffusa durante la conferenza stampa indetta e presieduta dal funzionario di sala sismica sul casod el terremoto in Emilia Romagna: “La sequenza sismica della Pianura Padana Emiliana sta interessando un’area che si estende per oltre 50 km parallelamente al fronte della catena appenninica e al fiume Po. La zona interessata dall’attività Continua a leggere

Il direttore generale dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia lancia l’allarme: il governo Berlusconi ha tagliato i fondi che coprivano gli studi sui segnali sismici. L’esecutivo Monti non si è ancora espresso. E 270 degli ottocento ricercatori dell’ente lavorano senza certezze

Emilia Romagna– (di Thomas Mackinson- Il Fatto Quotidiano) “Il terremoto? Certo che si può Continua a leggere

Ma che paese siamo?

‎Nel 1976 l’allora ministro della difesa Arnaldo Forlani, con una nota ufficiale, comunicò: «La parata militare del 2 giugno, quest’anno, non si svolgerà. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far sì che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati Continua a leggere

Prime somme di una certa rilevanza stanziate dal Papa e dai Vescovi italiani a favore delle popolazioni terremotaTerremoto: per le popolazioni 1 milione di euro dalla Cei, 100mila dal Papate. Colletta nazionale in tutte le chiese italiane domenica 10 giugno.

RomaDopo Papa Benedetto XVI, che ha destinato 100mila euro per le popolazioni terremotate dell’Emilia Romagna, anche i Vescovi italiani partecipano attivamente alle sofferenze della popolazione dell’Emilia Romagna, anzi forse prima di altri, stanziano fondi consistenti. Infatti la Presidenza della CEI a 36 ore dal secondo terremota che ha colpito l’Emilia Romagna ha deciso di inviare alle popolazioni terremotate Continua a leggere

Giampaolo Giuliani è in grado di anticipare di 6-24 ore il manifestarsi di un terremoto. La sua ricerca sui precursori sismici ha salvato la vita a quanti, nel 2009 in Abruzzo e in questi giorni in Emilia Romagna, hanno dato ascolto ai suoi allarmi. Continua a leggere

La fascia attivata con i terremoti di oggi estende la zona attiva fino alla provincia di Reggio Emilia, con una estensione totale di quasi 50 chilometri.

Il terremoto che stamattina ha colpito alle 9 l’Emilia Romagna, con magnitudo 5.8 ed epicentro, a una profondità di 10,2 km, tra i comuni di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio e san
Prospero, tutti nel modenese e le numerose repliche poi registrate sembrerebbe appartenere “alla stessa faglia o a una faglia parallela orientata nello stesso modo di quella attivata il 20 maggio” scorso. E’ quanto si legge in un aggiornamento dei ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

La distribuzione delle repliche, spiegano, evidenzia che la fascia attivata con i terremoti di oggi estende la zona attiva fino alla provincia di Reggio Emilia, con una estensione totale di quasi 50 chilometri. Al momento, sono state localizzate tre scosse di magnitudo superiore a 5 e sette di magnitudo superiore a 4. Il tipo di meccanismo focale “indica Continua a leggere

All’origine delle scosse degli ultimi 10 giorni, secondo Concetta Nostro (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), un processo di deformazione ancora coperto. “Non è la stessa faglia del 20 maggio, un fenomeno simile a quello dell’Aquila”

(di Luigi Franco Il FATTO QUOTIDIANO) L’Emilia Romagna ancora colpita dal terremoto. Nove giorni dopo la prima scossa di magnitudo 5,9 che alle 4 di mattino ha svegliato tutta l’ Italia Continua aleggere

(AGI) – Roma, 29 mag. – L’emergenza terremoto in Emilia si fa sempre piu’ drammatica. Sono quindici le vittime accertate delle nuove scosse che si sono abbattute sul modenese. Lo ha comunicato in Aula in Senato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Antonio Catricala’. Almeno sette, secondo Catricala’, sono i dispersi e circa 200 i feriti. Continua a leggere

 Roma, 29 mag. – Il passaparola su Twitter e’ iniziato poco dopo la notizia del nuovo sisma in Emilia: la parata del 2 giugno va annullata e i 3 milioni di euro risparmiati siano destinati alle popolazioni colpite dal terremoto. L’iniziativa, con l’hashtag no2giugno, ha raccolto numerosissime adesioni e non solo sul web: politici di diversi schieramenti hanno appoggiato la mobilitazione. Dopo che Cecilia Strada era stata tra le prime ad aderire, Emergency ha invitato i suoi sostenitori a scrivere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E sono in molti a chiedere anche a Benedetto XVI di rinunciare alla visita a Milano. “Egregio Presidente Giorgio Napolitano Lei ha chiesto ai giovani di aprire porte e finestre, anche qualora le trovassero chiuse. Le chiediamo con tutto il rispetto di dare Continua a leggere

Egregi Colleghi, in relazione alla grave situazione che si registra in queste ore, a seguito degli eventi sismici in Emilia Romagna, mi pregio di allegare alla presente un comunicato stampa concernente gli interventi che il Fondo Nazionale per lo Sviluppo Economico porrà in essere per fronteggiare l’emergenza. Con preghiera di pubblicazione, invio i miei più cordiali saluti.

Pasquale Franco Capo Ufficio Stampa Fondo Sviluppo

Tel.065040777 Skype pasquale.franco69

Oggetto: Fondo Sviluppo Economico, interventi a favore delle zone colpite dal sisma

Dote di lavoro dell’ammontare di 4.000 euro per tutti i volontari (disoccupati, sottoccupati e precari) che si renderanno disponibili per l’emergenza nelle zone colpite dal terremoto in Emilia e stanziamento straordinario di trenta milioni di euro di buoni lavoro, a sostegno dell’ occupazione in favore delle aziende e degli enti siti nei territori colpiti dal sisma. Continua a leggere

ABRUZZO- Nessun avvertimento, nessuna previsione, anzi gli unici messaggi generici e vaticinanti dicevamo che le possibilità che ci fosse una forte scossa erano molto poche. Si gioca tutta sulla “probabilità” la Continua a leggere

L’AQUILA – “Devono smetterla di dire che il terremoto non si può prevedere. Si sapeva che ci sarebbe stata una nuova forte scossa lì. Bisogna dire alla gente di fare attenzione, questo non significa creare allarmismo. Dire che non c’è pericolo è un atto criminale!”.

Si dice “infuriato, anzi incazzato a morte” l’ex tecnico dell’Istituto di Fisica dello Spazio Continua a leggere

Emilia Romagna – RAFFICA DI SCOSSE DI TERREMOTO MARTEDI 29 MAGGIO  2012  Il bilancio, purtroppo provvisorio, delle vittime del terremoto in Emilia e’ salito a 13, oltre a alcuni dispersi di cui non si conosce ancora la sorte e un centinaio di feriti assistiti dal 118. Lo ha riferito Demetrio Egidi, direttore della Protezione Civile dell’Emilia Romagna, a Sky Tg24. Le previsioni parlano inoltre di almeno 6.000 sfollati, che si aggiungono alle migliaia di sfollati della prima ondata di scosse. Continua a leggere

TERREMOTO IN EMILIA appello ricevuto su FB da un azienda agricola di Casumaro. Invito a passareparole e diffondere questa notizia:

Salve a tutti, qui siamo vivi e vogliamo andare avanti…..
chiediamo a tutti non una mano, ma l’opportunità di rialzarci con il nostro lavoro…..
la mia stalla, come altre venti, porta il latte alla COOPERATIVA SOCIALE LA CAPPELLETTA di San Possidonio, grazie alla quale produciamo centinaia di forme al giorno di PARMIGIANO REGGIANO: che è simbolo della nostra tradizione e con grande sforzo anche oggi vorremmo continuare a farlo. Continua a leggere

TERREMOTO EMILIA ROMAGNA AGGIORNAMENTI E VITTIME 

E’ salito a 6 mila il conto degli sfollati per il terremoto che all’alba di ieri ha colpito l’Emilia. I dati sono stati aggiornati dalla Protezione civile dell’Emilia-Romagna che entro oggi conta di allestire altri 1.500 moduli assistenziali nel Modenese, una delle province più colpite insieme a quella di Ferrara. l’appello del sindaco Fernando Ferioli:  «Ho bisogno che qualcuno mi dia una mano dall’esterno». È l’appello che lancia il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, alla Regione Emilia-Romagna e alla Protezione civile nazionale, giunto al centro di coordinamento delle operazioni disoccorso allestito dalla Protezione civile nel comune modenese epicentro del sisma.

Sale il bilancio degli sfollati per il terremoto che, all’alba di ieri, ha colpito l’Emilia, causando sette morti e una cinquantina di feriti.

ROVINCIA DI MODENA – La Provincia di Modena ha attivato un conto corrente per la raccolta fondi da destinare interamente alle persone colpite dal terremoto. Ecco gli estremi: Continua a leggere

Terrore in Emilia, 75 scosse sismiche. Sei LE VITTIME: QUATTRO OPERAI e due DONNE, una cinquantina di feriti, almeno tremila (ma le stime sono molto prudenti) gli sfollati che si apprestano a passare la notte fuori casa, col maltempo in arrivo. Sono ore delicate per la popolazione dell’ Emilia Romagna che continua a sentire la terra tremare sotto i suoi piedi. E continua a rivivere l’incubo di quei venti secondi di onde sussultorie (magnitudo 6.0) che li ha buttati giù dal letto alle 4.04 di domenica mattina. Un sisma inaspettato, che sconvolge perchè è avvenuto in un’area considerata a media-bassa pericolosità. Eppure, col passare delle ore, le scosse di assestamento sono state 75: Continua a leggere

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