grandi-rischi-780x450Terremoto centro Italia: si riunisce la Commissione Grandi Rischi-Settore Rischio Sismico

(20 gennaio 2017)

La Commissione Grandi Rischi, d’intesa con il Capo Dipartimento della Protezione Civile, si è riunita il giorno 20/1/2017 a seguito della ripresa della sismicità che ha colpito l’Appennino Centrale a partire da Agosto 2016. Le risultanze della riunione sono contenute nel Verbale consegnato al Dipartimento, di cui si riporta qui una sintesi. (altro…)

ABRUZZO- Nessun avvertimento, nessuna previsione, anzi gli unici messaggi generici e vaticinanti dicevamo che le possibilità che ci fosse una forte scossa erano molto poche. Si gioca tutta sulla “probabilità” la Continua a leggere

(di Mina Cappussi – Un Mondo di Italiani)

(Info diffusa già su molti portali di informazione internet e facebook. Per dovere di cronaca e a puro titolo informativo viene riportata di seguito. Ognuno poi é libero di pensare e di credere ciò che vuole. Da parte nostra ci siamo limitati solo diffondere la notizia, come già altri portali di libera informazione hanno fatto.)

Ma allora perché la popolazione non viene messa al corrente del pericolo? Non è un diritto dei cittadini decidere del Italia del Nord luogo del terremoto del 20 maggio 2012 proprio futuro? La Commissione Grandi Rischi sapeva che ci sarebbe stato un terremoto nel Nord Italia già da marzo, su due studi uno era allarmante. Invece ben tre studi su tre indicano un terremoto distruttivo al Sud.

C’è da preoccuparsi, e non poco, per gli effetti di un terremoto di forte intensità che interesserà il Sud Italia nei prossimi mesi. Lo assicura il direttore del Centro Enea di Bologna, Alessandro Martelli, in un’intervista Antonio Amorosi pubblicata su Affari Italiani. Continua a leggere

L’Aquila, in una perizia l’atto d’accusa “Inspiegabile la scelta di non dare l’allarme”.  Nelle carte anche le intercettazioni: il capo della Protezione civile chiese di denunciare Giampaolo Giuliani L'Aquila, in una perizia l'atto d'accusa  "Inspiegabile la scelta di non dare l'allarme"

ROMA – (di Attilio Bolzoni) Quante furono le scosse prima della grande tragedia? E cosa raccontavano agli esperti quei violenti movimenti della terra? Tutto? Niente? Si poteva prevedere il crollo dell’Aquila? Si sarebbero potute salvare delle vite? C’è uno studio che dà risposte a ciascuna di queste domande, una relazione che i procuratori hanno “acquisito agli atti” – insieme ai report della Protezione civile, ai pareri di sismologi, alle analisi dei geologi – come fonte di prova per la loro indagine. Continua a leggere