Cosmo Universo


Alto Casertano(Ce)– SCIE MISTERIOSE DI LUCE ARCOBALENO..Un Fenomeno straordinario del tutto raro fotografato nel cielo della zona dell’ Alto Casertano dal prof. Antonio Da Conca ( di Conca della Campania) in data  Mercoledì, 04 lug2012 alle ore 19.23  e precisamente nella zona di “Cave di Conca della Campania”, proprio vicino (altro…)

Caserta– PROGRAMMA DELLA SERATA: Appuntamento alle ore 21 alla guardiola d’ingresso e parcheggio delle auto sul lato sinistro all’interno dell’Oasi. Passeggiata notturna,accompagnati dalle guide dell’Oasi, per raggiungere la radura grande dove ci si stenderà sul prato, che emana un intenso profumo di menta, per osservare le stelle ed esprimere i propri desideri. E’ necessario, quindi, portarsi un tappetino o uno stuoino e una piccola torcia, indossando abbigliamento sportivo o comunque comodo • Ritorno al cortile borbonico del Real Casino di S. Silvestro per degustare, al fresco e comodamente seduti, “una forchettata” di spaghetti, tarallini e falanghina fresca del Taburno.  Brinderemo poi con lo spumante accompagnato da biscotti al miele dell’Oasi  augurandoci che i desideri espressi nel vedere le stelle cadenti si possano avverare. Continua a leggere

Caserta– Il presidente della Provincia di Caserta Sandro De Franciscis(nella foto), campione del PD locale, è aggrappato al carro di quelli che tentano di minimizzare le malefatte dell’ultimo corso della gestione emergenza rifiuti, a partire dal regno di Bertolaso I. Di alcune delle quali De Franciscis era perfettamente informato quando non perdeva occasione per sbraitare contro gli ambientalisti “fondamentalisti” accusandoli persino di simpatie per la camorra. Così probabilmente si spiega la riluttanza di De Franciscis a parlare di rifiuti e a prendere qualsivoglia posizione sulla questione negli ultimi mesi. Si sente in una trappola e resta immobile con la speranza che così la trappola non si chiuda e non lo stritoli Continua a leggere

CASERTA – Il paracadutista della Folgore Paolo Nespoli ( nella foto), nato a Milano 50 anni fa, ingegnere, astronauta della missione dello Shuttle, partirà per lo spazio – tempo permettendo – oggi. Nespoli ha infatti fatto parte del 9º Reggimento d’Assalto Col Moschin, il reparto d’elite dell’Esercito Italiano, di stanza a Livorno dal 1977 al 1983 quando decise di congedarsi per dedicarsi all’altra grande sua passione: l’astronautica. Nel 1982 ha partecipato alla missione in Libano con l’allora tenente Maurizio Fioravanti, oggi comandante della Folgore Continua a leggere

‘10.000 miliardi di km di nulla’

WASHINGTON (USA)- Con 2 diverse tipologie di osservazione gli astronomi dell’universita’ del Minnesota hanno scoperto il piu’ grande buco vuoto mai visto. E’ il contrario del buco ‘nero’, in cui la concentrazione di materia e’ considerata infinita. La zona e’ priva di stelle, galassie e gas, e risulta assente anche la materia oscura, ‘riempitivo’ dell’universo. ‘Diecimila miliardi di chilometri di nulla. Mille volte piu’ grande di quanto ci aspettassimo’,ha detto il responsabile dello studio Lawrence Rudnick(Fonte: ANSA)* Pubblicato da Red. prov. “Alto Casertano-Matesino & dintorni”

WASHINGTON  – Una grossa stella che sta per morire ha lasciato dietro di sé una turbolenta coda di ossigeno, carbone e nitrogeno tanto da sembrare un’immensa cometa che sfreccia nello spazio. Lo hanno riferito alcuni astronomi. Niente del genere era mai stato osservato prima in una stella, secondo gli scienziati che l’hanno individuata usando il Galaxy Evolution Explorer della Nasa, un telescopio orbitante nello spazio che osserva il cosmo con luce ultravioletta. La coda, lunga 13 anni luce, è stata individuata dietro la stella Mira, localizzata a 350 anni luce dalla Terra nella costellazione “balena” Cetus. “C’è una stella con una coda nella coda della balena”, ha spiegato uno dei ricercatori, l’astronomo Mark Seibert dell’Observatories of the Carnegie Institution of Washington a Pasadena, California. Un anno luce è circa 10 milioni di miliardi di km, la distanza a cui la luce viaggia in un anno. Mira è una cosiddetta stella “gigante rossa” vicina alla fine della sua vita. Gli astronomi credono che il nostro sole diventerà un simile gigante rosso in 4 o 5 miliardi di anni, ma dubitano che svilupperà una coda simile perché non si muove nello spazio velocemente.(Fonte: Reuters)

ROMA – E’ un vero e proprio ‘asilo spaziale’ quello scoperto e fotografato dal telescopio a infrarossi Spitzer della Nasa: alcune centinaia di stelle appena formate a 848 anni luce dalla Terra, che potrebbero finalmente far risolvere agli astronomi il mistero della formazione di questi corpi celesti. Il raggruppamento di stelle si trova nella parte sud della costellazione del Serpente, immerso in una nuvola di gas: “E’ la prima volta che qualcuno riesce a vederle – spiega Robert Gutermuth, dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, che ha elaborato i dati – perché alla lunghezza d’onda della luce visibile sono coperte da una nuvola di polvere e detriti”. Il nuovo ammasso stellare, definito ‘cluster’, e’ stato chiamato ‘Serpente del Sud’. Quello che gli scienziati stanno cercando di capire e’ se le stelle sono tutte ‘sorelle’, cioé nate nello stesso momento da una sola nuvola ‘genitore’ di gas, oppure sono un ‘clan’, in cui le prime che si sono formate dalla nuvola hanno ‘adottato’ poi le altre. Per scoprirlo gli astronomi hanno confrontato le velocita’ delle baby-stelle con quella del gas che le circonda, scoprendo che sono uguali. “Il cluster e la nuvola hanno la stessa velocita’ – spiega Tyler Bourke, un altro dei ricercatori che lavorano al progetto – e questo sembrerebbe indicare che le stelle sono una ‘famiglia’ e non un ‘clan'”. La ‘foto di famiglia’ mostra le ‘nuove nate’ come puntini di diversi colori, disposte sopra a una linea scura, che in realta’ é una lunga striscia di polvere e gas da cui potrebbero ancora nascere nuove stelle. Al centro del cluster c’é una nuvola verde di idrogeno gassoso, espulso a grande velocita’ dalle stelle appena formate.Si vede anche una nuvola rossa, che e’ invece formata da idrocarburi policilici aromatici, composti del carbonio che sulla Terra si trovano ad esempio come residuo della combustione di motori. Lo Spitzer Space Telescope, grazie al quale e’ stata fatta la scoperta, e’ stato lanciato in orbita da Cape Canaveral nel 2003, con la missione di scrutare lo spazio alla lunghezza d’onda dell’infrarosso, impossibile da osservare dalla Terra perché assorbita dall’atmosfera. Lo Spitzer e’ il quarto e ultimo nato di una famiglia di osservatori orbitanti che comprende il piu’ famoso Hubble, il Compton e il Chandra X-Ray, ognuno specializzato in un diverso tipo di radiazioni. (Fonte:ANSA)

edoardo_bennato.jpgA conclusione dei solenni Festeggiamenti in Onore di San Sisto I Papa e Martire, il 13 Agosto a partire dalle ore 21:30 in piazza Vescovado di Alife(Caserta), ci sarà lo Spettacolo di Musica Leggera con il cantautore partenopeo “EDOARDO BENNATO”.

Leggi articoli attinenti a programma Festa San Sisto I papa e m. Alife:

( Articolo pubblicato da: Redazione “Alto Casertano- Matesino & dintorni”. Per la pubblicazione su altri siti e giornali, citare questa fonte. Grazie)

Note: 1)Leggi quì ( clicca sulle rispettive scritte di seguito): il programma completo della Solenne Festa S. Sisto I Papa e Martire ad Alife.

2)In questi giorni é possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale e l’ Anfiteatro Romano ad Alife( leggi articolo)

3) Leggi anche particolare: “Preghiera d’implorazione a San Sisto

ROMA – Potrebbe essere definito come ‘il piu’ grande incidente stradale dell’universo’: il telescopio Spitzer della Nasa ha fotografato lo scontro di quattro galassie a cinque miliardi di anni luce dalla Via Lattea, con ‘contorno’ di miliardi di stelle che schizzano via per l’impatto. La scoperta é pubblicata dall’Astrophysical Journal Letters. Le collisioni tra le galassie sono abbastanza comuni, causate dalla forza di gravita’ che spinge i corpi celesti l’uno contro l’altro su una scala pero’ di milioni di anni. Finora, pero’, gli unici fenomeni ben documentati riguardano oggetti molto grandi che attirano quelli piu’ piccoli, come nel caso della “Galassia Ragno” che ne sta attirando a dozzine nella sua ‘tela’ di gravita’. In questo caso, invece, tre delle galassie hanno le stesse dimensioni della nostra, mentre una quarta e’ solo tre volte piu’ grande. Il risultato finale del gigantesco scontro sara’ un’unica galassia: “Quando il mescolamento sara’ completo – spiega Kenneth Rhines, che ha condotto lo studio – sara’ una delle piu’ grandi dell’universo. Questi dati sono la prova che gli oggetti maggiori che osserviamo si formano proprio con queste collisioni”.(Fonte: ANSA)

Nella Solenne festa del patrono Sisto I papa e Martire é stata presente nella città di Alife i giorni 10 ed 11 Agosto 2007 anche una delegazione della confraternita di San Sisto da Alatri ed il Sindaco con il gonfalone della città di Alatri (Frosinone)portato dagli agenti dell’ordine.

papa_sisto_i.jpg (Foto Particolare. Sisto I Papa e Martire -Roma) Nel secolo XII Rainulfo III della famiglia normanna Quarrel-Drengot, figliastro del Conte Roberto e di Caiatelgrima, nel 1119 era conte di Alife, Caiazzo, Airola, Aversa, Avellino, Morcone, Sant’Agata dei Goti, Telese, Signore di Siponto, Monte S. Angelo e numerose altre terre in Campania e Abruzzo, poi duca delle Puglie. Aveva in moglie la principessa Matilde di Hauteville, sorella di Ruggiero, conte di Sicilia, da cui ebbe un figlio di nome Roberto. Un’antica Narrazione historica, riferisce che nell’anno 1132 il conte Rainulfo di Alife, spinto dalle conseguenze provocate dalla peste che si abbatteva sulle sue terre, si recò a Roma per chiedere al Papa Anacleto II° le reliquie di un Santo, nella speranza di placare la drammatica situazione. Rainulfo ottiene dall’ antipapa Anaclerio le reliquie di San Sisto, grazie anche al segno di una trave caduta sull’altare contenente il suo corpo, nell’antica Basilica di S. Pietro. Sulla strada verso Alife, i cittadini di Alatri, antichissima città del Lazio meridionale, ottengono parte delle Reliquie del Santo e lo eleggono come loro Patrono. Secondo quanto tramanda la storica tradizione, si narra che il provvido arrivo delle reliquie di S. Sisto nelle mura della città di Alife, avvenuto nell’inverno del 1131( o 32), miracolosamente pone immediatamente fine all’orribile piaga della peste che in quel tempo infieriva vittime e lutti nella città. Rainulfo dapprima depone le reliquie di S. Sisto nella Cappella extra maenia (fuori le mura), poi solennemente le colloca nella cripta della Cattedrale da lui fatta edificare. Le reliquie di S. Sisto restano, per pericolo di oltraggio, per ben sei secolo nella cripta della cattedrale fino all’8 aprile 1716, quando mons. Angelo Maria Porfirio( Vescovo di Alife dal 5 Marzo 1703 al 23 luglio 1730), scende nella notte nella cripta della cattedrale, e, dopo aver fatto scavare a lungo, le ritrova sotto l’altare principale. Da allora il culto di S. Sisto si è conservato immutabile nel tempo sino ai giorni nostri. Ne sono evidente testimonianza: i testi storici ed agiografici, le pitture, le sculture, le composizioni musicali in suo onore e la tradizionale liturgia, che , per quanto riguarda il programma nella diocesi e parrocchia di Alife si rinnova annualmente in Cattedrale, con il solenne novenario, dall’1 al 9 agosto, e la triplice Processione, ( la prima: ) della sera del 10 presso la Cappella fuori le mura, dove viene condotto il maestoso busto Argenteo del Santo Patrono, per ivi sostare in veglia tutta la notte, accompagnata dalle preghiere e canti dei fedeli fino alle prime ore dell’alba. La mattina dell’ 11 poi (la seconda: ) la statua viene riportata in solenne processione verso la Cattedrale eper finire( la terza: ) quella del pomeriggio dell’11, rievocativa dei fatti quì narrati, per le strade cittadine, in segno di riconoscenza, di devozione e di protezione.

s-sisto-i-quadro-alife.jpg(Foto particolare: Dipinto di San Sisto I Papa e Martire deposto nella cattedrale di Alife) L’11 Agosto 1716 le reliquie di S. Sisto sono solennemente portate in processione per le vie di Alife. Da allora Egli è segno di Speranza per il nostro popolo, che a lui si rivolge sin da tempo immemorabile con canto in dialetto: ” Jé Santo Sisto nostro, protettori jé bello/ca rient’à sta città jé cii sei cjioello./ Appriesso a Dio Tu sei il nostro gran signore/ Jé Santo Sisto nostro protettore” e in lingua” Siamo tua gente, o Sisto, Guardaci con occhio benevolo, sii luce, vita e salvezza del nostro popolo“.”Ti preghiamo, nostro gran Santo, di accrescere la tua potentissima intercessione, affinché difesi dal tuo Patrocinio, possiamo vivere in questa valle di lacrime una vita tranquilla, senza che mali corporali e spirituali vengano a turbare i nostri giorni sereni, così sia. S. Sisto, concedi Pace alla nostra diocesi e al mondo intero. Amen!”

busto-argenteo-s-sisto-i-papa.jpg(Particolare foto: Busto Argenteo del Santo Patrono Sisto I Papa e Martire che si venera nella città di Alife) La Solennità annuale di San Sisto si festeggia ad Alife(Caserta) il giorno 11 Agosto. San Sisto é anche Patrono della città di Alatri(Frosinome). La Solennità annuale ad Alatri ricorre il giorno 6 aprile. Le città di Alatri e Alife, inoltre, sono unite nella fede al Santo attraverso un gemellaggio( il 20° gemellaggio é ricorso nell’anno 2005).

Segue Storia di San Sisto – Era figlio della famiglia Pastori, romano della regione di via Lata. Il suo nome, Xystus, probabilmente di origine greca, è stato in seguito erroneamente confuso con Sistus (che ne ha proseguito la numerazione) in riferimento al fatto che fu il sesto successore di Pietro. Secondo il Catalogo Liberiano dei papi, svolse il suo pontificato sotto l’imperatore Adriano, «a consulatu Nigri et Aproniani usque Vero III et Ambibulo», «dal consolato di Nigro e Aproniano a quello di Vero III e Ambibulo», ovvero dal 117 al 126. Lo storico Eusebio di Cesarea invece, in due scritti diversi riporta due periodi diversi: nel Chronicon dice che fu papa dal 114 al 124, mentre nell’Historia ecclesiatica afferma che regnò dal 114 al 128. In ogni caso, tutti gli studiosi concordano sul fatto che regnò circa 10 anni. Secondo il Liber Pontificalis, durante il suo pontificato diede 3 disposizioni: nessuno, ad eccezione dei ministri del culto, durante la consacrazione può toccare il calice e la patena; I vescovi che si sono recati presso la Santa Sede, al loro ritorno nella diocesi devono presentarsi con una lettera apostolica che conferma la loro piena comunione con il soglio di Pietro; dopo il Prefazio della Messa il sacerdote deve recitare il Sanctus con l’assemblea. Al periodo del suo papato, forse, risalgono le prime divergenze tra la Chiesa di Roma e le chiese d’Oriente, in quanto mentre queste già celebravano la festa della Pasqua, tale festa non era ancora stata stabilita in occidente. Gli furono attribuite due lettere, sulla dottrina della Trinità e sul primato del vescovo di Roma, che si sono però rivelate apocrife. Secondo una leggenda fu lui ad inviare il primo missionario ad evangelizzare la Gallia, il vescovo Pellegrino. Alla sua morte, fu inumato nel sepolcreto della basilica Vaticana. Il Catalogo Feliciano dei Papi ed i vari martirologi lo indicano come martire, ma poiché non ci sono dettagli sul tipo di martirio che patì, né prove, è stato recentemente depennato dal Calendario Universale della Chiesa. Prete romano, fu eletto con i voti di tutto il clero. Fu lui a disporre che i calici e gli arredi sacri dell’altare potessero essere toccati solo dai sacerdoti.

Etimologia: Sisto = variante di Sesto

E’ presente nel Martirologio Romano. A Roma, san Sisto I, papa, che, al tempo dell’imperatore Adriano, resse la Chiesa di Roma, sesto dopo il beato Pietro.

“Verso la fine del suo regno anche l’imperatore Traiano ritenne di dover mitigare la propria politica persecutoria nei confronti dei cristiani, anche perchè l’ “infamia” di essere cristiano serviva più spesso a risolvere faide politiche e famigliari che non a dirimere questioni religiose.
Questo clima di pseudo tolleranza, che non cambiò comunque i metodi e le persecuzioni, proseguì anche sotto l’imperatore Adriano il quale scrisse al proconsole d’Asia: “Se uno fa le sue accuse e dimostra che i cristiani operano contro le leggi, allora la colpa deve essere punita secondo la sua gravità. Ma se qualcuno si avvale di questo pretesto per calunniare allora ? quest’ultimo che deve essere punito”. In questa realtà nacque Sisto I, figlio di pastori romani, si presume sia assurto al soglio intorno al 115. A Sisto primo si deve l’introduzione di molte norme di culto, tra le quali il divieto ai laici di toccare il il sacro calice e la patena (n.d.a : piattino di metallo dorato, argentato o di metallo nobile usato per la deposizione dell’Ostia consacrata) lasciando agli uomini di culto il privilegio di questi atti.
A Sisto I venne fatta risalire anche l’introduzione del triplice cantico “Sanctus” durante la celebrazione della messa (nda: tratto dal tardo latino mittere, mandare, inviare … e soprattutto dalla formula finale del rito cristiano fondamentale della celebrazione eucaristica: ite missa est “andate, sei inviato!”). La tradizione lo considera sepolto accanto al corpo di Pietro, come per altro tutti i predecessori ma, l’unica cattedrale dove ancora viene celebrato come santo è quella di Alatri e di Alife ( cittadine la prima in provincia di Frosinone e la seconda in quella di Caserta)”.

( Articolo pubblicato da: Redazione “Alto Casertano- Matesino & dintorni”. Per la pubblicazione su altri siti e giornali, citare questa fonte. Grazie)

Note: 1)Leggi quì ( clicca sulle rispettive scritte di seguito): il programma completo della Solenne Festa S. Sisto I Papa e Martire ad Alife.

2)In questi giorni é possibile visitare il Museo Archeologico Nazionale e l’ Anfiteatro Romano ad Alife( leggi articolo)

3) Leggi anche particolare: “Preghiera d’implorazione a San Sisto

alife-centro-storico.jpgDA DOMANI 10 A MARTEDÍ 14 Agosto VISITE GUIDATE ALL’ANFITEATRO alife-stemma.jpgROMANO E APERTURA NOTTURNA DEL MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE.

Non solo la fede ma anche l’archeologia e la storia animeranno quest’anno i Festeggiamenti in onore di San Sisto I, Papa e Martire, in programma da domani e fino a martedì prossimo(leggi quì programma solenni festeggiamenti in onore di San Sisto) .

In occasione delle celebrazioni in onore del Santo Patrono della città di Alife, l’Amministrazione comunale retta dal sindaco Roberto Vitelli, su proposta dell’assessore al Patrimonio Storico-Archeologico e Cultura-Arte e Turismo Alessandro Parisi, ha promosso: “Porte Aperte all’Anfiteatro“, un’iniziativa che darà la possibilità ai cittadini alifani e dell’intero comprensorio matesino di partecipare alle visite guidate all’interno dell’area di scavo dell’Anfiteatro Romano di Alife. Le visite si terranno da domani venerdì e fino a martedì prossimo con orario pomeridiano dalle ore 18 alle ore 22, anche al fine di rendere ancora più suggestiva la scoperta di uno dei luoghi più antichi della storia millenaria di Alife. A guidare i visitatori alla scoperta delle “emergenze archeologiche” saranno le dottoresse Cristiana Altieri e Agata Arenella della società Archè di Napoli che sta conducendo le operazioni di scavo e dell’Anfiteatro Romano di Alife, in base al progetto a valere sul Pit Monti Trebulani fortemente voluto dall’Amministrazione Vitelli. Al pubblico saranno consentite esclusivamente riprese fotografiche d’insieme, mentre riprese filmate potranno essere eseguite per fini pubblici solo previa apposita autorizzazione da produrre alla Soprintendenza Archeologica delle Province di Napoli e Caserta. Contestualmente a “Porte Aperte all’Anfiteatro”, Continua a leggere

La sensazionale scoperta proprio alla vigilia della festa patronale: una grazia voluta dalla Madonna della Neve? 

Ancora una volta il comprensorio caiatino si dimostra ricco di storia e preziose testimonianze delle nostre vestigia. Reperti definiti di notevole interesse archeologico ed architettonico sono venuti alla luce durante l’effettuazione di alcuni lavori pubblici al centro di Castel Camagnano, proprio alla vigila della festa patronale in onore di Santa Maria ad Nives. A fare l’interessante scoperta alcuni operai addetti alla ristrutturazione di un’ala dello storico palazzo Aldi, grosso edificio appartenente al Comune ubicato nel cuore del centro antico, per il quale la quale la nuova amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Di Sorbo aveva già ipotizzato una destinazione compatibile con la pubblica utilità. Tempestivamente informato dal responsabile tecnico, il primo cittadino ha immediatamente disposto la sospensione dei lavori in attesa che giungessero i responsabili della Soprintendenza preposta alla tutela dei beni archeologici e di quelli architettonici, allertati con pari solerzia dallo stesso sindaco che ha sempre dimostrato grande interesse per i reperti storici e non a caso ha voluto seguire personalmente gli sviluppi. Da un primo sopralluogo effettuato dai preposti alla tutela delle Belle Arti congiuntamente al primo cittadino, al presidente della Pro Loco Mariano Frese ed allo stesso Antonio Donato, proprietario del contiguo castello ducale, sono emersi elementi utili a far ritenere che alcuni reperti venuti alla luce potrebbero appartenere a catacombe del Cinquecento, se non addirittura antecedenti, la presenza delle quali nelle fondamenta del vetusto complesso immobiliare sarebbe compatibile anche con la vicinanza del palazzo ducale e di una chiesa rupestre dedicata a Sant’Angelo, dotata di affreschi risalenti al decimo secolo. Il sensazionale ritrovamento, avvenuto durante la pulizia di un costone di tufo sottostante circa quindici metri rispetto alla strada, è stato recepito con notevole entusiasmo dall’intera cittadinanza ed in particolare dal primo cittadino come dal suo predecessore ed attuale presidente della Pro Loco che all’epoca si prodigò per l’acquisto del palazzo, non da tutti condiviso, nonostante il prezzo estremamente vantaggioso stabilito con gli ex proprietari. Ora però la musica è diversa, atteso che la straordinaria importanza dei reperti si evince anche da una circostanziata relazione del professor Francesco Marazzi, docente di architettura medioevale all’istituto Suor Orsola Benincasa di Napoli, che nei prossimi giorni contiamo di riportare per sommi capi. In paese molti fedeli hanno attribuito l’importante ritrovamento a intercessione della venerata protettrice e patrona, Madonna della Neve, ricordata dalla chiesa il 5 agosto e festeggiata proprio in questi giorni: venerdì con un concertino locale, sabato con un concerto di Manuela Villa e domenica con il solenne pontificale, la processione per le vie del paese della venerata effigie di Santa Maria ad Nives preceduta dal parroco don Massimiliano Giannico, dal sindaco Giuseppe Di Sorbo, altri amministratori ed autorità cittadine e dalla banda di Montescaglioso che in serata chiuderà i festeggiamenti con un concerto di musica sinfonica.

(Fonte: Teleradio news Caiazzo)