Israele potrebbe attaccare l’Iran, accusato dallo Stato ebraico di essere in grado, al presente, di realizzare quattro bombe atomiche. Lo afferma il segretario alla Difesa statunitense, Leon Panetta, in una dichiarazione riportata oggi da alcune testate americane. La guida suprema iraniana, Alì Khamenei, risponde duramente: “Non recederemo dal nostro programma nucleare; libereremo Gerusalemme e le terre palestinesi”. Ma c’è il rischio di un intervento armato contro Teheran? Giancarlo La Vella lo ha chiesto a Giorgio Alba, esperto di nucleare della Rete Italiana Disarmo:

R. – Sono notizie basate non su previsioni concrete, ma su valutazioni del possibile rischio. Attualmente, Israele non ha preso alcuna decisione Continua a leggere

Roma- Per la quinta volta dall’ inizio del suo Pontificato, Benedetto XVI presiederà questa sera, alle 21.15, il rito della Via Crucis al Colosseo. L’evento, con le meditazioni scritte dal cardinale Camillo Ruini (si riportano di seiguito), che vedrà fra gli altri due iracheni portare la croce, sarà trasmesso in radiocronaca diretta dalla nostra emittente a partire dalle 21.05. Ma il 2 aprile è anche il quinto anniversario della morte di Giovanni Paolo II. In questa particolare coincidenza, la memoria non può non tornare alla sera di quel 25 marzo 2005, quando il Papa polacco, ormai costretto all’ immobilità, partecipava seduto nella sua cappella privata all’ultima Via Crucis della sua vita, ascoltando dalla televisione le riflessioni di colui che, meno di un mese dopo, sarebbe diventato il suo successore sul Soglio di Pietro. Nel suo servizio, Alessandro De Carolis ripropone le meditazioni che l’allora cardinale Joseph Ratzinger scrisse per la Via Crucis di quell’anno:

La croce di legno sarà forse ferma alla quarta stazione, forse in transito verso la quinta, sullo sfondo delle fiaccole e delle penombre del Colosseo, quando alle 21.37 di stasera scoccheranno l’ora e il minuto in cui cinque anni fa la folla ammutolita in Piazza San Pietro apprendeva della morte di Giovanni Paolo II. O forse la rievocazione del tragitto al Golgota avrà già toccato la settima stazione, quella della seconda caduta di Gesù e quella in cui il cardinale Ruini ricorderà la scomparsa di Papa Wojtyla. E probabilmente in tanti, tra la folla di stasera, ne rammenteranno il profilo curvo, ripreso di spalle e aggrappato alla Croce, in quel Venerdì Santo di cinque anni fa. Continua a leggere

Presentazione della Giornata Mondiale delle Migrazioni (17 gennaio prossimo) Conferenza stampa a Radio Vaticana oggi 12 gennaio 2010 – ore 12.00 L’intervento di S.E. Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua Quest’anno sarà la Campania ad ospitare le celebrazioni in Italia Affollata conferenza stampa a Roma di oggi, 12 gennaio, ore 12.00, presso la Sala Marconi di Radio Vaticana, per la presentazione della Giornata Mondiale delle Migrazioni. La 96a giornata del migrante sul tema “Il minore migrante rifugiato, una speranza per il futuro”sarà celebrata domenica prossima 17 gennaio. Diretta Tv anche della celebrazione eucaristica da Capua alle ore 11.00 su Rai 1.

Capua(Ce)- (di Ernesto Genoni) Alla conferenza stampa a Radio Vaticana sono intervenuti: S.E. Mons. Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua e Presidente CEMI-Migrantes; Mons. Giancarlo Perego, Direttore Generale Migrantes; a moderare gli interventi Mons. Domenico Pompili, Sottosegretario e Portavoce CEI. L’intervento di S.E. Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua, alla Conferenza Stampa di oggi: “E’ questa l’opportunità per poter riflettere sulla condizione di questi nostri fratelli per una risposta di giustizia e di carità da parte della Chiesa e degli uomini di buona volontà. Il Santo Padre Benedetto XVI Continua a leggere

Roma- Un’ ardito e intrepido testimone di Cristo che riusciva a comunicare una forte carica di speranza. Benedetto XVI ha ricordato così ieri pomeriggio, durante la Santa Messa nella Basilica Vaticana, il Servo di Dio Giovanni Paolo II nel quarto annniversario della morte. “Il suo ricordo – ha detto il Papa – continua ad essere vivo nel cuore della gente, come dimostra l’ininterrotto pellegrinaggio di fedeli alla sua tomba, nelle Grotte Vaticane”. In preparazione della Gmg che a livello diocesano si celebra domenica prossima sul tema “Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente”, erano presenti tanti giovani romani e di altre parti del mondo. Il Papa ha chiesto loro di diventare un’oasi di speranza per la società contemporanea. Al termine della celebrazione Bendetto XVI si è recato in preghiera sulla tomba del suo predecessore. “La vostra presenza mi richiama alla mente l’entusiasmo che Giovanni Paolo II sapeva infondere nelle nuove generazioni”.

Un’esortazione a divenire piccole sorgenti di speranza nel mondo e a non fare della speranza cristiana un’ideologia o slogan di gruppo. L’ha lanciata Benedetto XVI ai giovani partecipanti alla cappella papale per il defunto Pontefice Giovanni Paolo II. Solo vivendo di Cristo e in Cristo – ha spiegato il Papa – è possibile propagare la fiamma di quell’amore che Gesù ha acceso sulla terra, portare alta la fiaccola della fede e della speranza:

E’ la fiaccola che il Papa Giovanni Paolo II ci ha lasciato in eredità. L’ha consegnata a me, come suo successore; ed io questa sera la consegno idealmente, ancora una volta, in un modo speciale a voi, giovani di Roma, perché continuiate ad essere sentinelle del mattino, vigili e gioiosi in quest’alba del terzo millennio”.

Rendere testimonianza a Cristo senza mezzi termini richiede coraggio: Continua a leggere